Sondaggi elettorali SWG: l’asse sinistra/destra è superato per 2 italiani su 3

Pubblicato il 14 Marzo 2018 alle 15:55 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi elettorali SWG: l’asse sinistra/destra è superato per 2 italiani su 3

Continua la carrellata di sondaggi di carattere politico-elettorale di SWG. In questo sondaggio, l’istituto demoscopico che collabora con La7 – avendo sostituto EMG di Masia – pone l’accento sulle categoria di destra e sinistra. Un asse che è stato storicamente valido per incasellare i partiti.

 

L’asse sinistra/destra ha sicuramente funzionato con dovizia fino ai tempi in cui la società si divideva secondo le fratture descritte da Stein Rokkan, nei primi anni sessanta. La divisione, netta, tra Capitale e Lavoro; tra centro urbano e zone rurali; tra Laicità e Religione; Centro economico e Periferia economica. Elementi che fratturavano la società in una serie di settori (o segmenti) ai quali corrispondeva la rappresentanza di un determinato partito.

Sondaggi elettorali SWG: i primi cedimenti dell’asse sinistra/destra

Con il capitalismo maturo e l’auge della finanza sull’industria, le vecchie fratture di Rokkan si sono ridotte: non più frange inconciliabili. Non più un numero esiguo di segmenti ben definiti, ma molti e “sfumati”. In questo terreno, i partiti diventano dei catch’all, superando la fase del partito di massa.

La rivoluzione del digitale e la crescente spoliticizzazione hanno favorito l’ingresso in scena di altri attori politici sui generis, nati sotto la stella della crisi economica del 2008 e che hanno posto l’accento su elementi non canonici, quali l’antipolitica, l’antipartitismo e il populismo. Sebbene questi elementi fossero già presenti nei sistemi politici, la crisi e l’avvento dei nuovi partiti ha accresciuto l’importanza di questi elementi, al punto da eclissare le fratture tradizionali dettate dall’asse sinistra/destra.

Sondaggi elettorali SWG: per 2 elettori su 3, è categoria superata

Secondo il sondaggio di SWG, una gran parte degli italiani è d’accordo con chi sostiene che…

“le divisioni destra e sinistra non hanno più senso, poiché il mondo e la politica si organizzano in base ad altre categorie (economiche, ambientali, diritti civili…).

Sul totale del campione, il 63% si trova d’accordo. Una percentuale decisamente superiore (quasi il triplo) rispetto a chi non si rispecchia nelle nuove, molteplici dicotomie (22%). Infine, un 15% non sa o evita di rispondere.

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Come facilmente presumibile, sono i pentastellati coloro che definiscono obsolete le categorie di destra e sinistra. Il 78% di questo si ritrova nell’affermazione sottoposta da SWG. Percentuale molto al di sopra della media del campione.

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C’è consenso – anche se non così ampio – anche per gli elettori degli altri 3 principali partiti italiani. Nell’ordine: Lega (63%), Forza Italia (61%) e Partito Democratico (59%).

Infine, gli astenuti sono coloro che evitano di esporsi: ben 1 astenuto su 4 non sa o non risponde. Tuttavia, la percentuale di chi è d’accordo con l’affermazione proposta è decisamente più alta rispetto a chi, invece, crede ancora nelle canoniche fratture di destra e sinistra.
Sondaggi elettorali ideologia sinistra destra

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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