Bitcoin: Google e Facebook tagliano la pubblicità sulle criptovalute

Pubblicato il 15 Marzo 2018 alle 13:54 Autore: Daniele Sforza
Bitcoin: pubblicità addio su Google e Facebook

Bitcoin: Google e Facebook tagliano la pubblicità sulle criptovalute.

Dopo l’altolà di Facebook dello scorso gennaio, anche Google pone un veto alle pubblicità su Bitcoin e le altre criptovalute. Il motivo starebbe nella volontà di mutare atteggiamento nei confronti degli annunci di Ico, exchange e servizi di consulenza; alcuni dei quali, secondo Mountain View, avrebbero prodotti danni e problemi ai consumatori. Per questo motivo, al fine di fare pubblicità sul motore di ricerca, bisognerà essere in possesso di apposita licenza “rilasciata dalle autorità finanziarie dei Paesi in cui la campagna si rivolge”. Almeno questo è quanto ha affermato Scott Spencer, responsabile delle divisioni Product Management e Sustainable Ads.

Google contro Bitcoin e le altre criptovalute: stop alle pubblicità ingannevoli

Pubblicità ingannevole o comunque “pericolosa”. Sicuramente sponsorizzante un prodotto “ad alto rischio”. Google si accoda a Facebook, in un’operazione che vede i colossi del web respingere la crescita sempre più ampia di offerte relative a prodotti finanziari altamente rischiosi. E che almeno in certi momento è stato aggirato da alcuni inserzionisti, che hanno tentato di cancellare le parole chiave messe al bando; promuovendo comunque gli stessi prodotti.

Dopo il social network, anche Google ha deciso di bandire le pubblicità relative alle valute elettroniche. L’annuncio ufficiale è stato dato in occasione della presentazione del rapporto sulle cosiddette “bad Ads”; vale a dire le pubblicità più ambigue e pericolose che girano sul web, che Mountain View rimuove ogni anno sempre di più.

La reazione di Bitcoin e delle altre monete elettroniche

Bitcoin non ha reagito bene all’annuncio di Google e alla sua discesa è seguita quella delle altre criptovalute. Se andiamo ad analizzare in questo momento i grafici di CoinMarketCap, vedremo tutte le valute elettroniche far fronte a crolli anche importanti. Al momento in cui scriviamo, BTC è quotato a 8.174 dollari, con un calo di oltre 5 punti percentuali nelle ultime 24 ore. Importanti perdite anche per Ethereum (-7,59%), Ripple (-6,19%), Bitcoin Cash (-7,36%). Più contenuto il calo di Litecoin (-1,24%); mentre il crollo più vistoso lo ha registrato NEM (-23,53%). Controcorrente DigixDao, quotata a 385,93 dollari, e con una crescita di quasi il 27% rispetto a un giorno fa.

Oltre all’annuncio di Google sulle bad Ads, “responsabile” di questi cali è stata anche Christine Lagarde. Come riporta Repubblica, la direttrice generale del FMI ha recentemente esternato le seguenti dichiarazioni. “La rapida crescita di cripto-asset, l’estrema volatilità dei loro prezzi e le connessioni mal definite con il mondo finanziario tradizionale potrebbe facilmente creare nuove vulnerabilità”. Una voce che certamente ha influito ulteriormente sulla “credibilità” e sulle correnti ottimistiche legate alle criptomonete. Si attendono sviluppi nelle prossime ore, per valutare se la reazione a tali notizie sia di breve, media o lunga durata.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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