Rinnovo contratto statali: aumento non andava firmato per l’Anief

Pubblicato il 5 Aprile 2018 alle 09:06 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali: aumento Anief

Rinnovo contratto statali: aumento non andava firmato per l’Anief.

Dopo il commento negativo sul rinnovo contratto statali da parte della Corte dei Conti, Anief ribadisce la sua contrarierà a quello stesso contratto; nonché a una componente economica troppo poco dignitosa. La Corte dei Conti aveva criticato la mancanza del completamento della riforma Madia, soprattutto per ciò che riguardava i dirigenti pubblici. Ma soprattutto aveva bocciato il contratto alla luce della componente retributiva. Perché quest’ultima non andava a premiare il merito, incentivando produttività e maggiore efficienza professionale nel settore. Piuttosto era stata livellata, con una percentuale uguale per tutti.

Anief persevera sulle proprie ragioni, affermando che il nuovo contratto statali non andava proprio firmato. Gli aumenti del 3,48% saranno pure superiori al valore Ipca 2018 (+1,90%) come dice la Corte dei Conti; ma se si va a vedere bene “sono inferiori di 4 volte rispetto all’inflazione certificata nell’ultimo decennio”.

Rinnovo contratto statali: Anief, “Pensare al costo della vita”

Nel comunicato Anief diffuso da Orizzonte Scuola, si registra l’attesa del commento della Corte dei Conti sul rinnovo contratto scuola. Qui è stato infatti introdotto anche un elemento perequativo per allineare l’aumento salariale a chi percepisce stipendi più bassi. Nel complesso bisogna infatti anche ragionare sui vari settori. Come in quello scolastico, dove l’incremento del 3,48% avrebbe favorito solamente chi riceve stipendi più alti.

Tuttavia il problema resta un altro: gli aumenti saranno anche più alti del valore Ipca 2018; ma di certo sono di gran lunga inferiori rispetto all’aumento del costo della vita. Che il presidente di Anief Marcello Pacifico afferma essere incrementato di 14 punti. Non solo. La firma sul rinnovo contratto statali è considerata “vergognosa”, anche perché “non si è volutamente sbloccata l’indennità di vacanza contrattuale che dovrebbe dare, proprio durante il periodo privo di rinnovo stipendiale, il 50% di aumento relativo al tasso Ipca richiamato”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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