Europa League, Atletico Madrid-Sporting Lisbona: analisi e commento

Pubblicato il 5 Aprile 2018 alle 23:31 Autore: Alessandro Faggiano
Europa League Atletico Madrid -Sporting Lisbona

Foto: all credits to Atlético Madrid/Ángel Gutiérrez

Europa League, Atletico Madrid-Sporting Lisbona: analisi e commento

L’Atlético Madrid è con un piede e mezzo in semifinale. La rojiblanca vince in casa per 2-0 contro un battagliero Sporting Lisbona. I lusitani pagano un conto decisamente salato, dovuto a una difesa non altezza e mal organizzata.

Europa League, Atletico Madrid-Sporting Lisbona: le formazioni ufficiali

Atlético Madrid (4-4-2). Oblak; Juanfran, Godín, Sávic, Lucas; Correa, Saúl, Gabi (C), Koke; Griezmann, Costa. A disposizione: Werner (SP), Montoro, Olabe, Vitolo, Thomás Partey, Fernando Torres. Allenatore: Diego Pablo Simeone

Sporting Club de Portugal (4-2-3-1). Patricio; Piccini, Mathieu, Coates, Coentrao; Battaglia, Carvalho; Martins, Fernandes, Ruiz; Dost. A disposizione: Acuna, Montero, Palhinha, Pinto, Ribeiro, Ristovsky, Salin (SP). Allenatore: Jorge Fernando Pinheiro de Jesus 

Europa League, Atletico Madrid-Sporting Lisbona: la cronaca in pillole

Uno dei gol più veloci della storia in tutte le competizioni europee: è questo il biglietto da visita dell’Atlético Madrid allo Sporting Lisbona. Dopo pochi secondi, Koke insacca in porta dopo una gravissima disattenzione difensiva. Il gol mette le ali alla afición e si rivivono i fasti del tempio rojiblanco, il Vicente Calderón. Un minuto dopo, tocca a Antoine Griezmann dare un altro tocco. Un potente colpo di testa da posizione ravvicinata spaventa i lusitani, ma il portiere è attento e respinge.

Il Cholo chiede ai suoi di rallentare i ritmi: anestetizzare il gioco per poi colpire con i guizzi di Costa, Saúl e Griezmann. Lo Sporting dimostra buone qualità offensiva. Cris Piccini è in palla e crea pericoli sulla fascia sinistra. Anche Gelson crea pericoli, grazie anche ad alcune inesattezze di Stefan Sávic. A salvare il risultato ci pensa, come sempre, Jan Oblak. Il portiere rojiblanco riesce a respingere con una parata plastica un tiro ravvicinato della corrente Gelson, sfuggito ai centrali dell’Atlético. Dopo la gran paura, arriva la grande gioia: il match si mantiene su un binario morto fino al 40esimo, quando Antoine Griezmann riesce ad insinuarsi tra le linee nemiche, complice un grave errore di Mathieu (ex Barcellona). A tu per tu con il portiere, Griezmann non sbaglia e insacca con un tiro potente e preciso nell’angolino basso. Rui Patricio non può nulla. Si va al riposo sul risultato di 2-0 per i padroni di casa e con la sensazione di avere già un piede e mezzo in semifinale.

Al ritorno dagli spogliatoi, dopo appena 2 minuti di gioco, l’ Atlético ha una clamorosa occasione per chiudere definitivamente il match. Un liscio del difensore dello Sporting permette a Diego Costa di trovarsi tutto solo a tu per tu con Rui Patricio. Un vero e proprio shot out. Il bomber si lascia irretire e nel tentativo di superare il portiere in dribbling, si perde il pallone tra le mani dell’estremo difensore portoghese. Appena due minuti dopo, lo stesso Costa brucia in velocità Coentrao e va vicino alla rete del 3-0. Il tiro arriva da posizione defilata e Rui Patricio risponde presente. Il portiere dei lusi è, pe ora, tra i migliori dei suoi. La partita si gioca ad alti ritmi: lo Sporting vuole far gol ma ciò permette all’Atlético di colpire in ripartenza.

Con la maggior apertura tra le linee e il passare dei minuti, lo Sporting comincia a ringhiare. Prima Piccini e poi Dost, fanno sentire i tacchetti a Costa (il primo) e Lúcas (il secondo). Con la maggior aggressività dei lusitani, l’Atlético arretra il proprio baricentro e permette ai portoghesi di mantenere il possesso del pallone. Tutto sommato, Oblak rimane quasi ineporoso, nonostante il maggior possesso della formazione ospite. Succede ben poco fino all’82esimo, quando Griezmann decide di scaricare un bolide dalla distanza che impegna Rui Patricio. Il tiro è abbastanza centrale e non crea particolari problemi. Negli ultimi minuti arriva anche la girandola di cambi, sia per lo Sporting che per l’Atlético. Per i padroni di casa, macinano minuti Thomás e Vitolo (che entrano per Costa e Griezmann). Per lo Sporting, dentro Ribeiro (per Coentrao) e Montero (per Fernandes).

C’è tempo per un ultimo, grande brivido, per l’ Atlético Madrid. Sugli sviluppi dell’ultima azione dello Sporting, Jan Oblak compie un salvataggio miracoloso sul tiro a botta sicura di Ruis. Lo sloveno respinge sui piedi di Montero che, da pochi passi, spara alta sopra la traversa. Finisce così: 2-0 per la rojiblanca e qualificazione quasi assicurata. Ma la trasferta in Portogallo sarà tutt’altro che semplice, per gli uomini di Simeone.

Europa League, Atletico Madrid-Sporting Lisbona: il commento e l’analisi

Un gol nel primo minuto di gioco può far saltare tutti gli schemi. Jorge Jesus, allenatore delo Sporting, deve far fronte allo shock iniziale e rispondere all’ “uno-quasi-due” dell’Atlético. Un avvio da incubo per la squadra portoghese. L’Atlético trova la chiave del match nella gestione lucida del pallone nel mezzo del campo. Ottime le prove di Koke (autore del primo gol), di Saúl e di capitan Gabi. Proprio Gabriél Fernández risulta essere tra i migliori per compostezza e diligenza, riuscendo a gestire il pallone con fraseggi sempre efficaci. Nei break, Griezmann è assolutamente decisivo, illuminando il gioco della rojiblanca con rapidi tocchi di prima. Il francese è in grande spolvero e risulta tra i migliori in campo, giocando una partita sia di quantità che di qualità. Impressiona la sua crescita esponenziale durante il match. Quando le squadre si allungano, diventa il metronomo della formazione di casa.

Lo Sporting fa bene in fase propositiva ma pecca eccessivamente in fase difensiva. Una serata da incubo per Mathieu e Coates, che compiono disastri degni di serie minori. Tra tutti i giocatori della formazione lusitana, spiccano Rui Patricio – capace di irretire un bomber dalla caratura di Diego Costa -, Cris Piccini (mai domo e capace di creare grossi pericoli sulla fascia sinistra) e Martins. Il numero 77 è una vera spina nel fianco della forte retroguardia biancorossa. Jorge Jesus dovrà ripartire da questi uomini per poter sperare nel miracolo in terra amica.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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