Prezzo petrolio: previsioni 2018 in aumento. La geopolitica e gli investimenti

Pubblicato il 3 Maggio 2018 alle 10:46 Autore: Gianni Balduzzi
Prezzo petrolio: previsioni 2019 e quotazione a febbraio. Il valore

Prezzo petrolio: previsioni 2018 in aumento. La geopolitica e gli investimenti

Il petrolio si avvicina a 75 dollari al barile (Brent). La crescita da gennaio è stata del 12,8%.

Questo è decisamente più di quanto i diversi analisti avessero previsto. E continuano a prevedere

Merryl Lynch pensa che nel 2018 il prezzo medio sarà 60 dollari al barile, anche se ammette che nel secondo semestre si potranno raggiungere gli 80.

Anche secondo Societè Generale non si supereranno i 68 dollari al barile nel terzo trimestre.

Una stima anche in questo caso ormai superata dai fatti.

Il prezzo potrebbe scendere, è vero, del resto siamo abituati alle montagne russe sulla quotazione del greggio. Tuttavia le tensioni in Siria e soprattutto quelle riguardanti l’Iran sono lì a mostrare che la politica estera gioca al rialzo.

Prezzo petrolio

Prezzo petrolio, il greggio non si è esaurito, ma gli investimenti ristagnano

Le ricorrenti profezie sulla fine del petrolio sono state regolarmente smentite. Così anche le ultime, risalenti al periodo pre-crisi.

E tuttavia altre forze hanno “cospirato” nel contrastare la tendenza al calo del prezzo del petrolio che tale abbondanza di greggio avrebbe provocato.

Per esempio il crollo degli investimenti tecnologici che possono portare a una maggiore produttività.  Le grandi aziende del petrolio, non temendo i prezzi eccessivi, li hanno un po’ trascurati.

La bassa produttività ed efficienza delle trivellazioni potrebbe provocare un balzo dei prezzi, ben oltre i 100 dollari al barile. Che però scatenerebbero una corsa proprio a tali investimenti. Un po’ come accaduto con il boom del fracking in USA dopo che si toccarono i 146 dollari nel 2008.

E poi naturalmente ci sono le solite tensioni politiche. In particolare con l’Iran, come si è detto. Il Paese degli ayatollah negli ultimi anni ha incrementato la produzione di petrolio. Se fosse escluso dal mercato si avrebbe un milione di barili in meno al giorno. Certamente una bella spinta al rialzo dei prezzi. L’ennesima.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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