Giro d’Italia 2018: giriamo in ricordo di Gino Bartali

Pubblicato il 4 Maggio 2018 alle 11:20 Autore: Cesare Fabrizi
giro d'italia 2018

Giro d’Italia 2018: giriamo in ricordo di Gino Bartali

Oggi, 4 maggio, prende il  via una edizione molto particolare del Giro d’Italia, un Giro che si correrà in memoria di Gino Bartali, il grande campione toscano morto nel 2000 che ha ricevuto ieri un tributo da parte dello Stato Israeliano: gli è stata concessa la cittadinanza onoraria dopo che nel 2013 era divenuto “Giusto fra le Nazioni” per aver contribuito a salvare centinaia di ebrei, portando nel telaio della bici, durante gli allenamenti, i documenti falsi per farli espatriare in Svizzera.

A Gerusalemme, dove ha luogo la prima frazione, una cronometro di quasi 10 km, c’è molto fermento perché è la prima volta che una manifestazione ciclistica così importante si svolge in questo Paese, con la partecipazione anche di una squadra locale, sponsorizzata dal filantropo canadese Sylvan Adams, che ha sostenuto anche i costi di gran parte dell’evento. Imponenti sono le misure di sicurezza: si parla di 4000 poliziotti e più di 6000 agenti privati.

La prima tappa del Giro d’Italia 2018

Ma parliamo della prima tappa, che ci può già dire qualcosa sulla classifica e sui favoriti alla vittoria finale: è una prova contro il tempo atipica, che si svolge all’interno di Gerusalemme, con lo sfondo delle mura e della Torre di Davide. E’ una cronometro da specialisti, con molti saliscendi  e dove occorrono diversi cambi di ritmo; con partenza e arrivo situati su salite brevi e con percentuali di pendenza da non sottovalutare. Ci sono curve strette e in sequenza. E’ una frazione dove specialisti come Dumoulin e Froome possono mettere tra sé e gli altri favoriti decine di secondi.

Tappe, percorso e altimetria. I 6 favoriti

A Roma potrebbero risultare importanti in chiave classifica generale e in cui possono aspirare alla prima maglia rosa di questo Giro, ma attenzione anche a Tony Martin, 4 volte campione del mondo contro il tempo, nonostante non sia più quello di qualche anno fa, al suo compagno di squadra Alex Dowsett; ex detentore del primato dell’ora, a Jos Van Emdem, che l’anno scorso al Giro ha vinto la crono conclusiva. Poi il giovane e promettentissimo danese Mads Pedersen, secondo quest’anno al Giro delle Fiandre a soli 22 anni, all’ex campione del mondo contro il tempo Vasil Kiryienka. Inoltre il campione europeo in carica di questa specialità Victor Campenaerts; soprattutto a Rohan Dennis, anch’egli ex detentore del primato dell’ora, che ha affermato di puntare alla classifica generale.

Corridori come Fabio Aru e Thibaut Pinot, che al Giro puntano in alto, in questa tappa devono limitare i danni, per poi attaccare in salita.

Giro d’Italia: la seconda e terza tappa

Per quanto riguarda la seconda tappa, niente di importante  da segnalare: si tratta di una frazione pianeggiante, da Haifa a Tel Aviv, adatta a velocisti come Elia Viviani; per gli scommettitori il favorito principale per la vittoria della classifica a punti, quella che storicamente vincono gli sprinter. Non dovrebbe esserci nulla in chiave classifica generale.

Molto suggestiva  è invece la terza frazione, che si svolge nel deserto del Negev, da Be’er Sheva ad Eilat. Qui i problemi saranno soprattutto il caldo e il vento, che di solito soffia alle spalle o in senso contrario. Fondamentale sarà idratarsi bene per evitare crisi di sete. Anche questa tappa sarà adatta ai velocisti, salvo qualche azione di squadra per sfruttare il vento che potrebbe scindere in più tronconi il plotone.

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