Assegno di maternità 2018 spetta ai padri, come avere il sussidio

Pubblicato il 25 Maggio 2018 alle 14:46 Autore: Daniele Sforza
Assegno di maternità 2018: quando spetta ai padri secondo la Corte Costituzionale

Assegno di maternità 2018 spetta ai padri, come avere il sussidio.

Con una recente sentenza della Corte di Cassazione sembra essersi chiarito un aspetto relativo allo assegno di maternità 2018. E in particolare ai casi in cui questo possa spettare al padre. La sentenza di cui parliamo è la n. 105/2018 depositata lo scorso 23 maggio 2018. Che riprende peraltro una vecchia sentenza del 2005 (la numero 385) lasciata però in sospeso. Andiamo a vedere cosa ha deciso la Corte in merito all’assegno di maternità 2018 e in particolare quando questo spetta ai padri.

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Assegno di maternità 2018: ecco quando spetta ai padri

La sentenza sopraccitata riguardava un caso di mancato riconoscimento dell’assegno di maternità per l’adozione di un figlio minore al padre professionista dopo la rinuncia della madre. Già la sentenza n. 385/2005 si era pronunciata in merito, evincendo “seri dubbi di legittimità costituzionale” nel riservare alla sola madre il diritto all’indennità; elencando norme avverse al “principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi”. E di conseguenza “determinando una ingiustificata disparità di trattamento tra gli stessi in relazione all’interesse del marito a partecipare alla fase più delicata dell’inserimento del minore in famiglia”.

Tuttavia tale sentenza era rimasta in sospeso. Questa si concludeva affermando che “rimane comunque riservato al legislatore il compito di approntare un meccanismo attuativo che consenta anche al lavoratore padre un’adeguata tutela”. Infine, chiosava come segue.

La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale degli artt. 70 e 72 del dlgs 26 marzo 2001, n. 151; nella parte in cui non prevedono il principio che al padre spetti di percepire in alternativa alla madre l’indennità di maternità, attribuita solo a quest’ultima.

Visto il mancato intervento del legislatore interpellato, è stato chiesto un nuovo parere alla Corte Costituzionale sul merito. E così è stato ribadito che negli articoli sopraccitati, manca tra le motivazioni la rinuncia della madre. Un’omissione che però crea una lacuna colmabile solo dal principio di paritarietà tra i genitori. Lo stesso avviene nei casi di adozione. In quanto “la situazione dei genitori è assolutamente paritaria dal momento di ingresso dei figli adottivi in famiglia”.

La Corte precisa che dovrebbe essere assicurata la parità di trattamento dei genitori per ciò che concerne l’indennità di maternità; così come avviene per il diritto al congedo, attribuibile al padre qualcosa questo non venga richiesto dalla madre. Concludendo, spetterà al giudice pronunciarsi sul principio sopra scritto, senza dover attendere per forza l’intervento del legislatore.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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