Offerte di lavoro 2018: chi trova prima il posto. Il profilo ideale

Pubblicato il 12 Giugno 2018 alle 16:42 Autore: Camilla Ferrandi
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Offerte di lavoro 2018: chi trova prima il posto. Il profilo ideale

Uscita la XX Indagine di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati ad un anno dal conseguimento del titolo. In base ai dati raccolti, coloro che trovano più facilmente lavoro entro l’anno dalla laurea sono i maschi laureati triennali (in tre anni), che hanno conseguito il titolo di studio nelle Università del Nord Italia e che hanno lavorato durante il periodo universitario.

Rispetto alle laureate, i dottori hanno l’8,2% di probabilità in più di lavorare rispetto alle dottoresse.

I laureati di primo livello hanno il 14,7% di possibilità in più di entrare nel mondo del lavoro rispetto ai laureati magistrali.

Guardando ai tempi, trovano più facilmente lavoro chi si laura in tempo (+52,5%). Invece, per quanto riguarda la posizione geografica, chi studia al Nord trova lavoro più facilmente rispetto a chi studia negli atenei del Centro e del Sud (+44,9%). Mentre chi risiede nell’Italia settentrionale ha il 34,1% di probabilità in più di essere occupato entro un anno dalla laurea rispetto a chi risiede al Sud.

Offerte di lavoro 2018: chi trova prima il posto. Il profilo ideale

Infine, l’indagine conferma che le esperienze lavorative durante gli studi esercitano un effetto positivo in termini occupazionali. Così come alcune competenze professionali, come per esempio informatiche e linguistiche,

Gli studenti-lavoratori hanno il 53% di probabilità in più di lavorare rispetto a chi non ha mai lavorato. Così come chi ha svolto un tirocinio curriculare (+20,6%). O chi ha partecipato al programma Erasmus. Questi ultimi hanno il 14,0% di probabilità in più di essere occupati rispetto a chi non ha mai compiuto periodi di studio all’estero.

Completa il profilo ideale del laureato che trova più facilmente lavoro una delle soft skills più richieste dal mondo del lavoro:la  flessibilità. Chi è disponibile al trasferimento ha il 22,7% in più di trovare lavoro rispetto a chi vuole rimanere nella propria città natale. Altresì, si evidenzia una minore probabilità di occupazione per chi ritiene importante, nella ricerca del lavoro, la stabilità e la sicurezza della propria posizione lavorativa, la rispondenza ai propri interessi culturali e la flessibilità dell’orario di lavoro (le probabilità variano da -8,4 a -12,7%).

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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