Costo della vita, quanto costa stare in un’abitazione in Europa

Pubblicato il 18 Giugno 2018 alle 11:51 Autore: Gianni Balduzzi
costo della vita

Costo della vita, quanto costa stare in un’abitazione in Europa

Parlando di mattone non ci sono solo i costi di una casa, intesa come acquisto di proprietà, da tenere in considerazione.

L’Italia è una nazione di proprietari e spesso è di questo che si parla, soprattutto considerando i nostri record quanto a riduzione dei prezzi dal 2011 a oggi, per una crisi dell’edilizia mai terminata.

Tuttavia soprattutto a livello europeo quelli che contano sono anche i costi generali dell’abitazione intesi come non solo come rata del mutuo, ma anche affitto, tassazione (IMU nel nostro caso), assicurazioni, costi condominiali, ecc.

Del resto è molto diffuso anche l’affitto in particolare nel Nord Europa e in Inghilterra, e i costi relativi possono essere a volte più importanti di quelli di un acquisto.

E’ quello che avviene di fatto, con Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Inghilterra decisamente più cari di Francia e Inghilterra nella gestione di una casa.

E per più cari qui si intende il costo annuale relativo al reddito disponibile, come esplicitato da Eurostat, che ha raccolto i dati.

Costo della vita, in Grecia mantenersi in una casa costa fino al 91,6% del reddito

In questi calcoli sono esclusi i sussidi, come quelli presenti concessi dallo Stato spesso nel Nord Europa.

Ma non in Grecia, dove si arriva a un rapporto del 91,9% tra i costi relativi all’abitazione e il reddito disponibile.

E’ il dato più alto, seguito da quello danese, 74,1%, e serbo, 71,6%. Salatissimo il conto anche in Germania, 50,3%. Conta qui il caro affitti, e l’alta tassazione.

L’Italia è a metà classifica, più verso il fondo, con un 35,8% che però è cresciuto molto rispetto al 27,4% del 2008.

I costi minori sono a Cipro, in Irlanda e a Malta, dove si arriva solo al 5,9%. E questo la dice lunga su quanto conti la tassazione, trattandosi in questo casi di Paesi definiti per molti aspetti dei “paradisi fiscali”.

L’eccezione è la Francia, dove nonostante la alte tasse a quanto pare il costo del mantenimento di un’abitazione incide sul reddito solo per il 22,3%

 

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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