Human Rights Watch: “In Brasile decine di casi di tortura”

Pubblicato il 30 Luglio 2014 alle 11:35 Autore: Antonio Scafati

Nel Brasile che ha appena ospitato i Mondiali di calcio, nel Brasile che tra due anni aprirà le porte ai Giochi Olimpici, nel Brasile dalle grandi ambizioni c’è un’ombra: la tortura. A denunciarlo è Human Rights Watch, un’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani e che ha documentato 64 casi di violenze delle forze dell’ordine brasiliane dal 2010 a oggi. In 40 di questi episodi, si è trattato di tortura a tutti gli effetti.

Solo a São Paulo, dove c’è la comunità carceraria più grande del paese, sono stati contati 26 casi. Di solito le violenze accadono nelle prime ventiquattr’ore di custodia. Data la lentezza della giustizia brasiliana (possono passare mesi prima di essere portati di fronte a un giudice) molti episodi di violenza non vengono alla luce.

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Photo by André Gustavo StumpfCC BY 2.0

Human Rights Watch ha raccontato tante storie di violenza accadute nel chiuso delle stazioni di polizia o delle caserme. Persone in stato di arresto picchiate e torturate perché confessassero o fornissero nomi e informazioni: dalle botte alle scosse elettriche, dagli stupri a sacchetti di plastica in testa. Tutte vicende corredate da certificati medici che confermano la natura delle lesioni.

A rendere più nero il quadro c’èl’impunità su cui possono contare gli agenti di polizia: un’impunità che secondo Human Rights Watch è la norma. Tra il gennaio del 2011 e il luglio del 2013, ad esempio, solo nello stato di São Paulo ci sono state 122 le denuncie nei confronti di uomini delle forze dell’ordine: nessuna sanzione. Delle oltre 4.000 denunce arrivate nello stesso periodo sulle scrivanie della giustizia militare, sono in 53 casi alla fine c’è stata una condanna.

Secondo Human Rights Watch è indispensabile che il governo brasiliano approvi delle leggi affinché ogni persona tenuta in custodia compaia di fronte a un giudice entro ventiquattr’ore dall’arresto: ciò consentirebbe di portare alla luce i casi di maltrattamenti, disincentivando allo stesso tempo la pratica delle confessioni ottenute con la violenza.

L’organizzazione ha inoltre consigliato a Geraldo Alckmin, governatore dello stato di São Paulo, di istituire un’apposita task force per arginare il fenomeno delle torture e delle violenze nelle carceri, nelle caserme e nelle stazioni di polizia.

Immagine in evidenza: photo by Gabriel CabralCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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