La storia delle Criptovalute dal 2009 ad oggi

Pubblicato il 29 Giugno 2018 alle 12:23 Autore: Redazione
Bitcoin: nuove criptovalute, elenco aggiornato

La storia delle Criptovalute dal 2009 ad oggi

Le criptovalute nascono nel 2009. La vera identità del loro creatore è sempre rimasta anonima ed è nota con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

La prima piattaforma online per le criptovalute risale agli anni 80 con Digicash. Fondata da David Chaum un esperto di criptovalute, Digicash era stata creata per emettere e scambiare criptovalute, una sorta di banca centrale digitale che controllava l’emissione di moneta. Le transazioni su Digicash come per le criptovalute erano registrate e crittografate.

Negli anni 90 furono fatti altri tentativi di creare un sistema per scambiare criptovalute.

Uno di questi fu Egold, una società basata in Florida negli Stati Uniti.
Egold emetteva e rivendeva la propria criptovaluta sul mercato. Gli utenti acquistavano criptovaluta in cambio di oro e potevano rivendere le valute ricevendo in cambio dollari. Questo network ebbe un discreto successo con molti utenti registrati e transazioni, il livello di sicurezza però non era attendibile quindi dopo qualche periodo fu oggetto di attacco da parte degli hacker che cercavano di carpire informazioni sensibili sugli account degli utenti.

La nascita delle criptovalute

Le prime criptovalute con una piattaforma per le transazioni affidabile e sicura nascono nel 2009 per rispondere alle incertezze e agli scandali della bolla speculativa finanziaria.

Il fondatore delle criptovalute è identificato con il nome di Satoshi Nakamoto, non si è pero mai riusciti a dare un volto a questo nome e la sua identità resta tuttora un mistero. Nakamoto crea una blockchain, una catena di blocchi, dove tutte le transazioni effettuate con criptovalute vengono registrate. Questo sistema è talmente complesso e potente da far pensare che Nakamoto non sia una persona fisica ma piuttosto un gruppo di persone esperte del web.

Sono state avanzate varie ipotesi sulla vera identità del fondatore delle criptovalute. Per citare alcuni nomi si è pensato a Michael Clear, un esperto di crittografia o a sviluppatori di giochi finlandesi Vili Lehdonvirta, Martii Malm e altri personaggi di spicco che si sono occupati di criptovalute. Ma tutti hanno sempre smentito la paternità del bitcoin.

Una delle ipotesi più accreditata resta quella per cui Nakamoto sia lo pseudonimo di Nick Szabo, un esperto e appassionato di bitcoin. Ma anche in questo caso non c’è stata alcuna conferma.

Nel 2016 un imprenditore australiano Craig Steven Wright, dichiara di essere il creatore del bitcoin e come prova rivela con un messaggio su internet la chiave di crittografia della prima transazione del bitcoin. Vari esperti di criptografia però hanno fatto notare che la chiave rivelata da Wright corrispondeva in realtà al secondo blocco creato e non alla prima blockchain originaria creata da Nakamoto. Per approfondire l’argomento e capire le criptovalute spiegate bene ti consigliamo di proseguire la lettura.

Perché nascono le criptovalute?

Secondo Nakamoto il sistema di acquisti elettronici su internet è fondato sulla fiducia e presenta una serie di debolezze. Da una parte i venditori devono esigere dai propri clienti varie informazioni per mantenere un livello di fiducia elevato. Lo stesso vale per i compratori che devono fidarsi dei venditori non potendo utilizzare una moneta fisica per acquistare.

Molti problemi legati a questo tipo di transazioni possono essere evitati attraverso la creazione di un sistema di pagamenti basato su un moneta digitale crittografata, con software open source e peer to peer.

Che cosa è un Bitcoin?

Nel 2009 Nakamoto crea il primo Bitcoin, la prima valuta digitale emessa non da una banca centrale ma da un computer. Il processo di creazione della criptovaluta viene chiamato mining. il bitcoin è tuttora la criptovaluta più famosa e più scambiata con la quotazione più redditizia.

Il 5 ottobre 2009 venne stabilito il primo tasso di cambio del bitcoin con il valore di un dollaro a 1309 bitcoin. Da allora il valore del bitcoin è cresciuto fino ad arrivare a circa 20.000 dollari per bitcoin.

Il sistema Peer to Peer

Nel 2009 Nakamoto inizia l’emissione dei primi Bitcoin con un sistema software libero, open source e peer to peer.

Il Peer to Peer è un modello di architettura informativa in cui non esiste la tipica gerarchia server-utente ma tutti i nodi sono paritari, da pari a pari, per cui le funzioni di server e utente sono intercambiabili. I bitcoin cominciano a funzionare sulla blockchain una catena di blocchi. Nakamoto crea il primo blocco di Bitcoin che verrà chiamato Blocco Genesis.

Caratteristiche delle criptovalute

Le criptovalute sono vere e proprie valute digitali. La loro creazione si basa sulla criptografia. Per garantire un elevato livello di sicurezza e affidabilità queste monete sono criptate con un codice.

Le monete sono decentralizzate, ovvero non vengono emesse da un istituto finanziario come la Banca d’Italia o le altre banche centrali, ma da computer privati.

Con il sistema bancario tradizionale siamo abituati al fatto che la quantità di denaro stampato e immesso sul mercato venga deciso a livello centrale dalle banche secondo le politiche finanziarie e economiche dei singoli governi. La rivoluzione delle criptovalute sta nel nel fatto che l’emissione dei bitcoin è libera e decentrata senza alcun intervento da parte del governo.

Le criptovalute possono essere utilizzate per effettuare pagamenti online in totale sicurezza.

La creazione delle altre criptovalute

Dopo l’introduzione del bitcoin, altre criptovalute vengono immesse nel mercato chiamate Altcoin:

  • Litecoin
  • Ethereum
  • Ripple
  • Dash
  • Nem

La prima delle Altcoin è Litecoin, nata nel 2011 da una costola del bitcoin. Il Litecoin è in grado di generare nuovi blocchi nella blockchain in tempi molto più rapidi rispetto al bitcoin.

Nel 2013 Vitalik Buterin inventa Ethereum. Ethereum è una piattaforma web e una criptovaluta. Il network nasce e si sviluppa non solo per lo scambio di criptovaluta ma anche per effettuare altri tipi di operazioni come acquisti o vendite di servizi, contratti finanziari, gestione di identità digitali.

Nel 2013 nasce anche Ripple, criptovaluta contrassegnata con il simbolo XRP. Nata da una start up Open Coin, Ripple viene presto acquisita da una vera azienda con sede a San Francisco. Si tratta comunque di una valuta digitale con sistema open source e peer to peer ma diversamente da bitcoin non ha limite per la quantità di menta creata. Si possono creare 100 miliardi di Ripple contro i 21 miliardi di bitcoin.

Nel 2014 viene creata Dash, inizialmente nota come Xcoin o Darkcoin. Dash è l’unione delle parole Digital Cash ed è una criptovaluta con elevati livelli di efficienza con transazioni molto veloci e un sistema che garantisce l’anonimato delle transazioni.

Nel 2015 arriva NEM oltre ad essere una Altcoin, la piattaforma NEM offre servizi di pagamento, messaggistica e firma crittografata con gestione di domini e account sicuri e affidabili.

Nel 2017 la blockchain originale creata nel 2009 è stata divisa in due, una parte continua a produrre bitcoin, un’altra forchetta crea Bitcoin Cash. In questo modo i blocchi contengono una quantità di informazioni ben 8 volte superiore rispetto ai classici blocchi bitcoin.

Oggi le criptovalute sono sempre più numerose, sono oltre 50 anche se le più diffuse e scambiate sono circa una quindicina. C’è chi crede che verranno prima o poi adottate e utilizzate anche dagli stati come monete nazionali.

Come funzionano le criptovalute

Gli elementi più importanti delle criptovalute sono:

  • il wallet
  • la blockchain
  • il mining

Se si vuole maneggiare o gestire una criptovaluta occorre avere un wallet, un portafoglio digitale. Il wallet è costituito da un sofware o un hardware installato su un dispositivo elettronico, pc o tablet, che consente di gestire online le criptovalute. Un wallet puo avere la forma di un un app oppure può essere un hardware che non è direttamente connesso alla rete, quindi è più sicuro.

Tramite il wallet, il portafoglio elettronico, si può comunicare con la blockchain per vendere, acquistare bitcoin e altre criptovalute, controllare il saldo e tutte le transazioni eseguite. Se il wallet viene danneggiato non si ha più il controllo delle criptovalute, conviene quindi farne una copia.

La blockchain

La blockchain è il posto dove vengono memorizzare e archiviate tutte le transazioni in rete relative alle criptovalute. I blocchi sono tutti legati tra di loro e sono crittografati per questo le transazioni registrate non possono in nessun caso essere modificate ne cancellate, da qui deriva la grande affidabilità e sicurezza del sistema delle criptovalute.

Una blockchain verifica e registra le transazioni di due utenti, l’acquisto e la vendita di bitcoin o altre criptovalute. Una blockchain può essere utilizzata per registrare anche altri tipi di transazioni, per esempio il passaggio o lo scambio di titoli azionari o titoli di stato.

Una volta che un’azione viene archiviata nella blockchain non può essere in alcun modo rimossa ne manomessa, tutte le informazioni restano registrate inclusa la data e l’ora della transazione.

Le criptovalute sono quindi una moneta digitale affidabile e sicura perché nessuna transazione sulla blockchain rimane anonima, è tutto trasparente.

Il mining delle monete virtuali

I computer che aggiungono nuovi blocchi ad una blockchain esistente si chiamano miner e la loro azione viene detta mining. Quando nel 2009 Nakamoto creò il primo blocco il Bloco Genesis, stabilì come ricompensa per l’aggiunta di un nuovo blocco 50 bitcoin.

Aggiungere un nuovo blocco alla catena richiede una potenza elettrica molto elevata, è un procedimento costoso e difficile, per questo oggi i miners non sono singoli individui ma gruppi di persone che si uniscono per creare nuovi blocchi. Quando viene aggiunto un nuovo blocco i miners che hanno partecipato ottengono una ricompensa che consiste in una quantità di criptovaluta. Oggi le ricompense per i miners sono abbastanza elevata, ma l’attività di mining è molto complicata e richiede numerose risorse.

Cosa si può fare con un bitcoin?

Con un bitcoin si possono fare molte cose. Tramite un wallet è possibile inviare bitcoin ad altri utenti, ricevere bitcoin, utilizzare le criptovalute per pagamenti elettronici o conservarle semplicemente nel portafoglio come dei titoli azionari tradizionali.

Un bitcoin o una qualsiasi criptovaluta può essere acquistata con valuta e può essere rivenduta per ottenere in cambio una moneta fisica. Le criptovalute si scambiano su piattaforme online di compravendita.

Sono sempre più numerosi gli esercizi commerciali dove è possibile acquistare prodotti o servizi utilizzando direttamente criptovalute e gli esperti ritengono che in futuro il numero di pagamenti con bitcoin o altre criptovalute sia destinato ad aumentare.

L'autore: Redazione

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