Accadde oggi: 4 luglio 2004, la Grecia è campione d’Europa!

Pubblicato il 4 Luglio 2018 alle 20:44 Autore: Francesco Vigevani
Accadde oggi

Accadde oggi: 4 luglio 2004, la Grecia è campione d’Europa!

Correva l’anno 2004 quando in Portogallo si disputò la dodicesima edizione di un Campionato Europeo.

Fu una delle competizioni più avvincenti di sempre, al termine della quale salì inaspettatamente sul tetto d’Europa una squadra che mai prima di allora ci era riuscita: la Grecia del CT tedesco Otto Rehhagel.

Herr” Otto riuscì nell’impresa di compattare un gruppo privo di grandi individualità ma comunque dotato di giocatori di buon livello.

Tra gli altri, spiccavano senz’altro il portiere Nikopolidis, i difensori Seitaridis e Dellas, i centrocampisti Zagorakis, Basinas e Karagounis e l’attaccante simbolo degli ellenici, Angelos Charisteas.

Dopo aver clamorosamente vinto nella partita d’esordio per 1-2 contro i padroni di casa portoghesi, i greci avrebbero chiuso il girone al secondo posto in virtù del successivo pareggio con la Spagna e dell’ininfluente sconfitta subita dalla Russia.

Per gli ellenici già questo risultato, visto lo scarso palmarès a livello internazionale di cui erano in possesso, avrebbe molto probabilmente rappresentato un motivo di grande soddisfazione.

Ma l’orgoglio e la tenacia dei biancazzurri aveva soltanto dato un piccolo assaggio delle reali potenzialità di questa squadra, che ai quarti di finale riuscì ad eliminare nientemeno che gli allora campioni in carica della Francia, formazione da sempre competitiva e guidata in campo da un certo Zinedine Zidane.

Senza alcun timore reverenziale, gli uomini di Rehhagel giocarono una partita ad armi pari contro i più quotati francesi riuscendo a prevalere col risultato di 1-0, punteggio maturato grazie alla provvidenziale marcatura del centravanti Angelos Charisteas.

Accadde oggi: Grecia-Repubblica Ceca, l’eroico silver goal di Dellas

Le sorprese non sarebbero finite qui, poiché in semifinale toccò alla Repubblica Ceca di Pavel Nedved (Pallone d’Oro l’anno prima) e Milan Baros (futuro capocannoniere del torneo) perire sotto i colpi di Charisteas e compagni.

Dopo aver concluso i 90 minuti regolamentari a reti bianche, l’eroe del giorno fu stavolta identificato nel difensore romanista Traianos Dellas, che grazie ad uno stacco di testa imperioso regalò ai suoi compagni di squadra un’altra vittoria di misura.

Il suo silver goal fu infatti decisivo in quanto arrivato allo scadere del primo tempo supplementare (e la regola di allora prevedeva che chi avesse segnato un gol durante il primo tempo d’extra time, avrebbe poi vinto nel caso in cui la squadra avversaria non fosse riuscita a pareggiare entro la fine dello stesso).

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Accadde oggi: Grecia-Portogallo ultimo atto. Il sigillo di Charisteas

Arriviamo quindi all’ultimo atto, che avrebbe curiosamente visto la ripetizione della partita d’esordio.

Sul cammino degli ellenici si presentarono infatti ancora una volta i portoghesi padroni di casa. Era il 4 luglio e si giocava in uno stadio “Da Luz” di Lisbona gremito di persone cariche di aspettative.

Gli uomini di Felipe Scolari erano ben consci delle insidie che avrebbe potuto riservare loro quella gara, ma nonostante tutto in casa lusitana regnava molto ottimismo sull’esito finale della sfida.

Per campioni del calibro di Figo, Rui Costa, Deco e Carvalho era inoltre un’occasione irripetibile per centrare il loro primo successo a livello internazionale con la maglia portoghese (e per la stessa nazionale lusitana, nonostante i grandi giocatori del passato, sarebbe stato il primo titolo europeo in assoluto).

Vi era inoltre in quel gruppo un giovanissimo ma già estremamente promettente Cristiano Ronaldo, già affamato di successi, a completare un organico molto competitivo.

Malgrado tutte le preoccupazioni legate alla forza degli avversari e all’ambiente ostile che avrebbero trovato a Lisbona, i greci non si disunirono e diedero alla luce un’altra prestazione memorabile, fatta di compatezza difensiva e straordinari contrattacchi, tant’è vero che le palle migliori capitarono sempre sui piedi degli uomini di Rehhagel.

Mancava soltanto un ultimo sforzo che traducesse in gol i sacrifici degli eroi ellenici.

Sforzo che puntualmente si concretizzò grazie alla portentosa vena realizzativa, manco a dirlo, di Charisteas, il quale ribadì in rete un cross su calcio d’angolo battuto da Basinas.

Accadde oggi: Grecia campione d’Europa, un’impresa storica

Andati in vantaggio, i prodi greci dovettero soffrire fino alla fine ma capirono definitivamente che quello fosse il loro torneo quando il tiro di Luis Figo al novantesimo minuto passò di un soffio accanto al palo della porta difesa da Nikopolis.

Quell’enorme spavento finale fu il preludio al delirio che di lì a poco avrebbe caratterizzato le strade di Atene e di un paese intero.

Era tutto incredibilmente vero, la Grecia si era laureata campione d’Europa per la prima volta nella propria storia.

E anche per noi italiani il “biscotto” di marca scandinava che fummo costretti a mandar giù qualche settimana prima si rivelò infine meno indigesto del previsto.

In fondo, in un calcio che stava già accusando i primi sintomi di un business prepotente ed incontrollato, durante quell’estate del 2004 ci sentimmo un po’ tutti greci.

Una cavalcata storica, ennesimo straordinario capitolo di quello che ancora oggi, nonostante tutti i problemi legati ad esso, rimane comunque lo sport più bello del mondo.

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