Bonus assunzioni 2018 per under 35 nel decreto dignità. A chi spetta

Pubblicato il 27 Luglio 2018 alle 01:10 Autore: Camilla Ferrandi
Bonus assunzioni disabili 2018

Bonus assunzioni 2018 per under 35 nel decreto dignità. A chi spetta

Assunzioni decreto dignità: bonus under 35, il testo


Come più volte raccontato, sono numerose le modifiche in preparazione al Decreto Dignità da apportare per via emendativa in Parlamento. Attualmente in discussione presso le commissioni alla Camera, tra le modifiche  al testo governativo troviamo il bonus assunzioni per gli under 35.

In pratica si tratta di una proroga al già in vigore provvedimento firmato governo Gentiloni. Le aziende che assumeranno a tempo indeterminato lavoratori under 35 beneficeranno di uno sconto contributivo del 50% con tetto a 3mila euro anche nel 2019 e nel 2020.

Il bonus attualmente attivo, nella versione varata dal governo Gentiloni, prevede il dimezzamento dei contributi sulle assunzioni degli under 35 solo per quest’anno. Dal prossimo, il bonus sarebbe valido solo per le assunzioni degli under 30. L’emendamento al Dl Dignità in questione interverrebbe proprio su questo punto, confermando la quota 35 anche per il 2019 e il 2020.

Bonus assunzioni 2018 per under 35 nel decreto dignità. A chi spetta

Questa modifica è solo una tra le tante. Gli emendamenti in preparazione sono già a centinaia. È che il Dl in questione ha generato molte polemiche, alcune tramutatesi in veri e propri scontri, come quello tra Luigi Di Maio – Governo e Tito Boeri – Inps. Ma Boeri, Presidente dell’Istituto, non è l’unico a criticare il Decreto Dignità. Nel fronte del “no” troviamo anche Confindustria, che dichiara che le misure introdotte dal Dl disincentivano gli investimenti e limitano la crescita, e la maggior parte dei sindacati.

Tra le altre modifiche che dovrebbero entrare negli emendamenti, sempre in ottica pro assunzioni, uno sgravio dello 0,5% per le imprese che stabilizzano i contratti a tempo determinato. Il bonus, dunque, dovrebbe consentire alle aziende di recuperare la parte di contributo aggiuntivo dovuto per le proroghe dei contratti a termine. L’obiettivo è quello di neutralizzare gli effetti dell’incremento contributivo cercando di incentivare le stabilizzazioni.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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