Liga spagnola 2018/2019, il focus: il Real Betis vuole continuare a stupire

Pubblicato il 27 Luglio 2018 alle 09:00 Autore: Cesare Fabrizi
Liga Spagnola Betis

Liga spagnola 2018/2019, il focus: il Real Betis vuole continuare a stupire

Il Real Betis, che prende il nome dalla traduzione in latino del fiume Guadalquivir che bagna Siviglia, fu fondato nel 1907 da un gruppo di studenti i quali, per evitare l’espressione inglese foot-ball, coniarono la parola balompié come termine distintivo del club.

La squadra ha avuto un periodo d’oro tra il 1934 e il 1947, per poi iniziare una lenta decadenza, sfociata nella 3° divisione (campionato in cui il club giocò negli anni 50).

Fu proprio in questo periodo però che il Betis formò la sua alma, la sua identità.

Celebre l’espressione “Viva er Beti manque pierda!“(Viva il Betis nonostante perda).

Questo perchè, nonostante le sconfitte, combatteva sempre con maggiore entusiasmo, come disse il poeta Joaquin Morero Murube.

Poi ci fu la risalita negli anni 70-80, seguita da una difficile crisi economica.

Negli ultimi 10 anni il rendimento è stato altalenante fra retrocessioni e promozioni.

Accesa la rivalità con il Siviglia, squadra con la quale disputa il Gran derby.

Ottima la stagione scorsa, chiusa al 6° posto, con qualificazione all’Europa League grazie ai 60 punti finali ottenuti.

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Liga spagnola 2018/2019, il focus: i colori societari del Real Betis

Il colore della prima maglia è bianco-verde, tanto che i giocatori vengono anche chiamati Los Verderones o Los Verdiblancos.

La maglia da trasferta è nera con bande verdi, la terza divisa è di un verde fluorescente.

Lo stemma sovrappone 2 B( di Betis e di Balompié) ed è sormontato da una corona.

Liga spagnola 2018/2019, il focus: il palmares del Real Betis

Il Betis ha vinto un campionato nella stagione 1934-1935 e 2 Coppe del Re nel 1977 e nel 2005.

In Europa la società vanta 1 partecipazione alla Champions League, 7 alla Coppa Uefa e 1 alla Coppa delle Fiere.

Liga spagnola 2018/2019, il focus: la rosa del Real Betis

La rosa messa a disposizione dal presidente Angel Haro, ingegnere industriale e imprenditore, al tecnico Quique Setién, è molto buona e gli permette di stare lontano dalla lotta per la retrocessione e di ritentare un piazzamento in Europa.

Il ruolo di portiere se lo giocheranno Pau Lòpez e Joel Robles, entrambi in prestito(il primo dall’Espanyol, il secondo dall’Everton).

In difesa il pezzo forte è Marc Bartra, canterano del Barcellona  arrivato questo gennaio dal Borussia Dortmund: con lui in campo la squadra che gioca in casa all’ “Estadio Benito Villamarin” (ex presidente del club fino al 1966) ha una media punti altissima.

L’altro centrale, nel caso Quique Setién volesse giocare con la difesa a 4, sarà probabilmente il franco algerino Aissa Mandi.

A completare la difesa, i terzini dovrebbero essere Junior Firpo e Antonio Barragan.

Il centrocampo è molto muscolare.

Ottimo l’acquisto di William Carvalho, campione d’Europa in carica col Portogallo, mentre sono stati confermati l’esperto Andres Guardado, l’ex Manchester City Javi Garcia e Victor Camarasa. Ryad Boudebouz e Sergio Canales,appena arrivato dalla Real Sociedad, sono gli uomini che dovrebbero dare imprevedibilità sulla trequarti.

Bisognerà però vedere come verrà ammortizzata la partenza di Fabian Ruiz,andato al Napoli.

Possibile anche l’arrivo di Joao Mario, molto apprezzato dal vice presidente Lorenzo Serra Ferrer. L’Inter però chiede non meno di 20 milioni.

Liga spagnola 2018/2019, focus Betis: Joaquín ispira i biancoverdi

Anche l’attacco è molto affidabile. Sulle ali troviamo Takashi Inui, giapponese arrivato in questa finestra di mercato dall’Eibar, Cristian Tello, anch’egli canterano del Barcellona come Bartra ed ex Fiorentina e il capitano totem Joaquin, anche lui con un passato viola.

Le punte sono il paraguayano Antonio Sanabria, attaccante ex Roma classe 1995, fermato l’anno scorso da un lungo infortunio, l’esperto e temibile Sergio Leon e il classe 1993 Loren Moròn.

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