Embolia cerebrale: sintomi e conseguenze. Le cause principali

Pubblicato il 26 Luglio 2018 alle 12:30 Autore: Antonella Cariello
embolia cerebrale

Embolia cerebrale: sintomi e conseguenze. Le cause principali

Si chiama “embolia cerebrale” ma, come si può intuire, è connessa a complicanze a carico dell’apparato cardio-circolatorio. Si tratta di uno stato di emergenza molto serio, che richiede tempestività e prontezza nel soccorso del paziente onde evitare il pericolo di vita. Vediamo meglio da cosa è causato e quali sono le conseguenze e i trattamenti necessari in caso si verifichi.

Embolia cerebrale: cosa la causa e perché

Un soggetto incorre in un’embolia cerebrale allorquando una delle vene/arterie che ne irrorano l’encefalo risulta ostruita, solitamente a causa di un coagulo. Non di rado, però, hanno un peso significativo le complicazioni legate ad un infarto miocardico, restringimento della carotide o a fibrillazione atriale.

Inutile ribadire l’importanza di una corretta alimentazione: l’eccesso lipidico gioca un ruolo di non poco conto, dal momento che il coagulo può formarsi anche per la frammentazione (a cui fa seguito una migrazione) di depositi di colesterolo. La conseguenza più grave che provoca questa patologia è l’ictus ischemico, per via del minore afflusso di sangue al cervello, causa di disturbi del linguaggio, perdità di sensibilità e paralisi, più o meno gravi.

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Embolia cerebrale, quali sono i sintomi e come curarla

Perdita di coscienza, caduta e. talora, convulsioni sono i sintomi che si manifestano in chi è prossimo ad un ictus. Lo stato comatoso può protrarsi anche per diverse ore. Per la salute del paziente sarà necessario considerare la vastità dell’area colpita, strettamente dipendente dalla durata dell’ostruzione del vaso (da cui dipenderà la morte del tessuto) e, soprattutto, dalla tempestività dell’intervento, che includerà nel suo protocollo un adeguato trattamento trombolitico: al paziente saranno pertanto somministrati farmaci in grado di dissolvere il trombo. Questa terapia rappresenta un altro fattore – chiave per determinare la positività della prognosi.

Non sarà, comunque, mai superfluo evidenziare che alla base del problema è imprescindibile un’adeguata prevenzione, fondata anzitutto sull’adozione di sane abitudini nello stile di vita (evitare tabagismo, stress, alimentarsi in maniera corretta e praticare una moderata attività fisica rappresenta un mantra ineludibile per chiunque, ma, a fortiori, per chi è affetto da problematiche che possono esporlo a rischi cardio-vascolari).

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L'autore: Antonella Cariello