Sarcoma invasivo alla spalla: sintomi, cura e come prevenirlo

Pubblicato il 26 Luglio 2018 alle 12:16 Autore: Antonella Cariello
Sarcoma invasivo

Sarcoma invasivo alla spalla: sintomi, cura e come prevenirlo

Di cosa parliamo quando si tratta di sarcoma? Quando colpisce un distretto di fondamentale importanza per il corpo, come, nella fattispecie, la testa omerale, come si interviene e, soprattutto, quali sono i sintomi che consentono di prendere in contropiede la malattia nel momento giusto? Ecco un piccolo vademecum sempre valido nell’approccio a questa patologia, anche nei casi in cui si presenti in una forma invasiva.

Sarcoma: cos’è e quali sono i sintomi

Il sarcoma definisce un raro tipo di tumore che interessa i tessuti connettivi, ivi compresi vasi sanguigni, tendini, tessuto adiposo, cartilagini etc. Sono stati classificati almeno 80 tipi di tumori (o tipi istologici) ai tessuti molli che, seppur sotto la medesima categoria, evidenziano molte differenze gli uni dagli altri. La sede da cui il tumore si propaga, le sue dimensioni e il grado di aggresività che rivela restano, comunque, i tratti principali da prendere in esame per la cura della malattia.

Solitamente, i sarcomi dei tessuti molli non si rivelano con alcun sintomo nella fase precoce. Possono svilupparsi in ogni parte del corpo, ma la maggior parte di essi si localizza agli arti inferiori o superiori. Se la neoplasia cresce, oltre a riscontrare il rigonfiamento dell’area interessata, il paziente potrà provare fastidio o dolore, in dipendenza dalla pressione della massa esercitata sui nervi del corpo o in funzione della compressione a carico degli organi.

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Esiste una forma di prevenzione? Come curare il sarcoma invasivo

Purtroppo non esiste una prevezione specifica, ma sono stati inquadrati tra i principali fattori di rischio la neurofibromatosi, la sindrome di Gardner il retinoblastoma ereditario, la sindrome di Werner, la sclerosi tuberosa e altre malattie di origine genetica. Parimenti per l’esposizione a radiazioni (anche in seguito a trattamenti di radioterapia, benché oggi questo tipo di cure siano sempre più immessi verso una strada sicura per chi è costretto a sottoporvicisi).

Le indagini diagnostiche, una volta ci sia il sospetto di un nodulo, includono ecografie, TAC, Risonanza Magnetica e indagini istologiche approfondite. Dopodiché, se necessario, si interviene su più fronti, combinando, quando la malattia è metastatica, chemioterapia e radioterapia.

Oggi abbiamo a disposizione la cosiddetta IMRT , la radioterapia a modulazione di intensità, che interviene sulla neoplasia per diminuirne le dimensioni ma non intacca gli organi sani. In ogni caso, il primo approccio consigliato è sempre la chirurgia, per intervenire quando l’avanzamento tumorale si presenti ancora circoscritto.

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L'autore: Antonella Cariello