Bonus 80 euro resta: governo smentisce abolizione per Flat Tax

Pubblicato il 13 Agosto 2018 alle 00:45 Autore: Guglielmo Sano
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Bonus 80 euro resta: governo smentisce abolizione per Flat Tax

Bonus 80 euro: nessuna abolizione per Flat Tax


La prossima manovra sarà “seria, rigorosa, coraggiosa”; queste le parole pronunciate dal premier Conte nella conferenza stampa di ieri riguardo la prossima Finanziaria. Il costo della prossima Legge di Bilancio dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi.

Poco dopo l’annuncio hanno cominciato a circolare una serie di indiscrezioni sui maggiori organi di informazione; tra queste anche la possibilità di abolire il bonus 80 euro insieme a quella di aumentare l’Iva. Oggi, tali ipotesi sono state negate con forza da Salvini e Di Maio. In sintesi, prima l’uno e poi l’altro le hanno bollate come “fake news”. Tuttavia, nel governo la partita è tutt’altro che chiusa con Giorgetti e, soprattutto, il ministro Tria più “cauti”, qualcuno dice “realisti”, rispetto agli annunci della campagna elettorale.

D’altronde, al netto delle smentite, “si lavora su una serie di possibili interventi fiscali per avviare la riforma dell’Irpef anche per le persone fisiche” aveva poco prima detto il ministro Tria intervistato dal Sole24Ore; dunque, assicurava che allo studio di Via XX settembre ci sarebbe “un maxi-riordino dei bonus fiscali che potrà comprendere anche il bonus Renzi da 80 euro” per coprire l’iniziativa.

Bonus 80 euro resta: governo smentisce abolizione per Flat Tax

D’altra parte, in modo più o meno esplicito, i due non perdono occasione per ridurre le aspettative sulle promesse dei vicepremier. Almeno così sembra seguendo le loro esternazioni per cui, a parte l’Iva, anche sulla Legge Fornero poco si potrà fare; almeno in questa fase iniziale. Innanzitutto, pare caldeggino un incremento della tassazione indiretta. Inoltre, il Tesoro avrebbe messo nel mirino l’incentivo voluto da Renzi poiché crea “complicazioni infinite” (e costa 10 miliardi all’anno). Quindi, niente revisione, tantomeno superamento, dell’attuale sistema pensionistico; resta in piedi solo la “Quota 100” (minimo 64 anni d’età).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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