Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41, fondi incostituzionali. Come salta tutto

Pubblicato il 18 Agosto 2018 alle 00:30 Autore: Daniele Sforza
Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41, fondi incostituzionali?

Pensioni ultime notizie: Quota 100 e 41, fondi incostituzionali. Come salta tutto.

Quota 100 e 41 con fondi incostituzionali, ecco perchè


Sul tema pensioni ultime notizie ruotano attorno a Quota 100 e Quota 41. La prima misura potrebbe essere introdotta già nella prossima Legge di Bilancio, con qualche paletto per quanto riguarda i requisiti anagrafici e contributivi. La seconda soluzione potrebbe invece vedere il sole più in là nel tempo e aumentare di 1 anno il requisito contributivo. Due modifiche ai principi originari che di certo non piacerebbero alla platea direttamente interessata; ma che in mancanza di risorse e visto il costo ingente della misura, rischiano di essere le uniche risposte. C’è poi un altro tema che è emerso a causa di un articolo di Renato Brunetta su Il Giornale. Che ha parlato dell’incostituzionalità dei fondi presi dal taglio delle pensioni d’oro. Vediamo perché.

Pensioni ultime notizie: taglio pensioni d’oro incostituzionale?

Renato Brunetta ha parlato di prelievi sulle pensioni elevate già verificatisi in passato, ma solo in momenti di crisi; vale a dire in momenti di emergenza economica che di fatto legittimava i prelievi, pur stando sempre in bilico, sul limite della costituzionalità. Proprio la Corte Costituzionale ha provato a diradare le nubi sul fondo di solidarietà, elencandone i principi che la allontanano dall’incostituzionalità. “Deve operare all’interno del complessivo sistema della previdenza; essere imposto dalla crisi contingente e grave del predetto sistema; incidere sulle pensioni più elevate (in rapporto alle pensioni minime); presentarsi come prelievo sostenibile; rispettare il principio di proporzionalità; essere comunque utilizzato come misura una tantum”. Così è stato stabilito nella sentenza n. 173/2016 della Corte.

L’attacco di Brunetta è al disegno di legge di M5S e Lega sul ricalcolo secondo il modello contributivo dei trattamenti pensionistici superiori a 4.000 euro mensili. Una modifica questa che rientra piuttosto in una riforma previdenziale, piuttosto che come un contributo di solidarietà. Un cambiamento che già il presidente Inps Tito Boeri teorizzò. Tuttavia un fattore fondamentale resta quello della costituzionalità. Per rimanere in questi limiti “dovrebbe applicarsi in modo uguale e proporzionale a tutti i trattamenti pensionistici, a prescindere dall’importo, sotto e sopra la soglia dei 4.000 euro netti indicata dal progetto di legge”. Altrimenti si tratterebbe di un mero prelievo fiscale per una sola categoria di contribuenti, calcolata su quanto percepito. Da qui la violazione del principio di eguaglianza e il rischio di incostituzionalità perché il ricalcolo basato solo sulle pensioni più alte risulterebbe incostituzionale.

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Pensioni ultime notizie: non solo Quota 100 e Quota 41

La reazione è arrivata subito. A darla è stato il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva. La mini riforma delle pensioni, che prevede il ricalcolo secondo il modello contributivo delle pensioni sopra i 4.000 euro, stabilisce il diritto di “percepire quanto hai versato”. Quindi la strizzatina d’occhio all’elettorato. “La vera stangata è quella che subiscono oggi i contribuenti; pagando con le loro tasse pensioni privilegiate a chi non le merita nemmeno”.

I risparmi guadagnati dall’attacco alle pensioni d’oro, servirebbe altresì a finanziare non tanto Quota 100 e Quota 41, quanto piuttosto l’aumento delle pensioni minime a 780 euro mensili. Resta tuttavia il problema sollevato da Brunetta e che dovrà essere in qualche modo risolto per non correre il rischio di cadere nell’incostituzionalità.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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