Contributi Inps 2018: proroga prescrizione è possibile, il comunicato

Pubblicato il 18 Agosto 2018 alle 00:30 Autore: Daniele Sforza
Contributi Inps 2018: proroga prescrizione, il comunicato

Contributi Inps 2018: proroga prescrizione è possibile, il comunicato.

Proroga prescrizione contributi, il comunicato Inps


Sono emersi dei chiarimenti sui contributi Inps 2018. L’istituto previdenziale ha infatti pubblicato un comunicato nel quale chiarisce alcuni aspetti legati all’articolo di un sito economico riguardante la prescrizione dei contributi al 31 dicembre 2018; relativamente alla prescrizione dei contributi dei dipendenti iscritti alle gestioni pubbliche. Ecco le informazioni dell’Inps a riguardo.

Contributi Inps 2018: proroga prescrizione, il comunicato dell’Istituto

L’Inps ha dunque voluto chiarire che “la posizione assicurativa potrà essere sistemata anche dopo il 1° gennaio 2019”. Infatti, a partire da questa data a cambiare è solamente la conseguenza del mancato pagamento contributivo accertato dall’Inps. “In questo caso l’Amministrazione-datrice di lavoro non avrebbe più la possibilità di regolarizzare i versamenti mancanti; cosa possibile fino al 31 dicembre 2018. Ma sarà obbligata a sostenere l’onere del trattamento di quiescenza, riferito a periodi di servizio per i quali è intervenuta la prescrizione”.

Da qui la precisazione che il 31 dicembre non dovrà essere considerata la data ultima entro la quale il dipendente pubblico può chiedere la variazione della propria posizione assicurativa. Il 31 dicembre 2018 sarà dunque il termine che permette di continuare “ad applicare la precedente prassi consolidata nella Gestione dell’ex Inpdap; che individuava la data di accertamento del diritto alla contribuzione di previdenza e assistenza come giorno dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione”.

Contributi Inps 2018: proroga prescrizione dipendenti pubblici

Dopo il 31 dicembre 2018 i dipendenti pubblici potranno presentare richiesta di variazione della posizione assicurativa. A mutare sono le conseguenze a carico dei datori di lavoro pubblici. Questi ultimi, a seguito di accertamento della prescrizione contributiva, dovranno “versare l’importo della rendita vitalizia mentre il periodo alimenta il conto assicurativo e viene reso disponibile alle prestazioni”.

Per verificare la propria posizione assicurativa, i lavoratori dovranno accedere al sito tramite codice fiscale e Pin oppure tramite identità digitale SPID, e verificare la correttezza dell’estratto conto contributivo. In caso di incongruenze o errori, potranno richiedere la variazione RVPA. Per quest’ultima istanza non si prevede alcun termine perentorio.

Estratto contributivo errato: cosa si rischia.

Contributi Inps 2018: proroga prescrizione, eccezioni

L’Inps ha infine chiarito che la sola eccezione riguarda i dipendenti pubblici iscritti alla Cassa Pensioni Insegnanti. Vale a dire gli insegnanti delle scuole primarie paritarie pubbliche e private; quelli degli asili eretti in enti morali; e infine gli insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali. Per loro i datori di lavoro pubblici potranno “sostenere l’onere della rendita vitalizia”. In caso di mancato provvedimento, il lavoratore “dovrà pagare tale onere per vedersi valorizzato il periodo sulla posizione assicurativa”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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