Bonus bebè 2018: domanda in ritardo, come non perdere gli arretrati

Pubblicato il 27 Agosto 2018 alle 12:50 Autore: Guglielmo Sano
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Bonus bebè 2018: domanda in ritardo, come non perdere gli arretrati

Bonus bebè, cos’è? In sostanza, un contributo erogato dallo Stato alle famiglie a basso reddito con nuovi nati; riguarda, però, anche bambini adottati o in affidamento. L’importo dell’assegno: 80 euro al mese per chi ha un reddito Isee fino a 25mila euro l’anno (960 euro all’anno); per chi ha un reddito non superiore ai 7mila euro l’anno, invece, spettano 160 euro al mese (1920 euro all’anno).

Introdotto con la Finanziaria del 2015, all’inizio previsto per i primi tre anni di vita del bambino (triennio 2015-2017); ha subito delle modifiche con la scorsa manovra. Quindi, al netto di importi rimasti uguali, risulta confermato solo per il 2018 (per un anno di vita del bambino). D’altra parte, sarà ridotto del 50% nel 2019.

La richiesta deve essere presentata, attraverso il portale online dell’Inps, entro 90 giorni dalla nascita, adozione o affidamento del bambino. Se la richiesta viene fatta dopo tale scadenza non si avrà diritto agli arretrati. In sostanza, l’agevolazione partirà dalla data della domanda e non da quella del parto.

Bonus bebè 2018: domanda in ritardo, come non perdere gli arretrati

Dunque, bisogna precisare che, nella sua forma “originale”, spetta alle mamme di bambini nati, adottati o affidati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Se la nascita del bambino, come la sua adozione o il suo ingresso in famiglia in seguito ad affidamento, è avvenuta tra il primo di gennaio e il 31 dicembre 2018, il bonus sarà erogato solo per il primo anno di vita. Nel 2019, con molta probabilità anche nel 2020, oltre a essere erogato solo per il primo anno di vita del bambino, verrà dimezzato. In pratica, per chi ha un reddito annuo non superiore ai 25mila euro, passerà dagli attuali 80 euro al mese a 40 euro al mese. Tuttavia, non è possibile escludere un intervento volto a preservarlo anche per i prossimi anni.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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