US Open 2018: furia Serena Williams in finale e trionfo Osaka

Pubblicato il 9 Settembre 2018 alle 15:35 Autore: Cesare Fabrizi

US Open 2018: furia Serena Williams in finale e trionfo Osaka.

La finale femminile di US Open 2018 di ieri passerà alla storia non certamente per motivi positivi o per un livello di tennis sublime, ma per la polemica che ha visto coinvolti il giudice di sedia Ramos e Serena Williams. A beneficiarne è stata Naomi Osaka, che regala così al Giappone il primo titolo Slam della sua storia. La finale ci dona una possibile nuova protagonista del tennis femminile dei prossimi anni.

US Open 2018:  lo scontro Ramos-Serena

Il primo set lo domina la giapponese per 6-2. Ed è proprio adesso che ci aspettiamo la rimonta della leonessa ferita, invece succede il pandemonio. Serena viene ammonita per un presunto coaching, a cui ribatte “Non ho mai barato in vita mia! Mi devi delle scuse!”. Poi, sul 3-4 Osaka, Serena spacca la racchetta e dunque Ramos le dà il penalty point. A questo punto Serena accusa l’arbitro di essere un bugiardo perché, a quanto dice lei, le avrebbe dato della ladra. Ora  Ramos le commina il terzo warning e quindi il game di penalità.

In questo momento esplode l’Arthur Ashe Stadium, Serena scoppia a piangere e chiama in campo il giudice arbitro. Ora la partita perde di significato purtroppo e così viene offuscato il trionfo della Osaka, che comunque serve per il match in una situazione ambientale molto difficile. La giapponese probabilmente avrebbe portato a casa lo stesso la partita e meritava un epilogo migliore per questo straordinario exploit.

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US Open 2018: Osaka sconfigge il suo idolo

La ventenne nipponica conquista così il primo Slam di quella che sembrerebbe essere una luminosissima carriera, vista la stagione che si era aperta col successo a Indian Wells. Si tratta del trionfo di una tennista esponente della generazione cresciuta col mito delle sorelle Williams e che ha in Serena il suo massimo idolo. Bellissimo l’abbraccio tra le due finaliste al termine dell’incontro, che potrebbe sancire un passaggio di consegne simbolico. Serena però non si rassegnerà certo a quella che ritiene un’ingiustizia ed è pronta a gennaio, in Australia, a dare l’assalto ai 24 Slam di Margaret Court. Stasera l’altra finale, quella maschile, fra i redivivi Juan Martin Del Potro e Novak Djokovic. Ci auguriamo che la partita venga ricordata non per le polemiche ma per il bel gioco.

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