Detrazioni fiscali box auto 2018: requsiti e quando spettano

Pubblicato il 22 Settembre 2018 alle 12:21 Autore: Guglielmo Sano
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Detrazioni fiscali box auto 2018: requisiti e quando spettano

Per box e posti auto previste in dichiarazione dei redditi detrazioni fino al 50% a determinate condizioni. In generale, le agevolazioni si applicano all’acquisto di box e posti auto già realizzati; nel senso che possono essere applicate alla spese sostenute per la loro realizzazione. D’altra parte, riguardano anche la realizzazione di box e posti auto comuni; l’importante è che siano in prossimità di un’abitazione. Nello specifico, requisiti per ottenere la detrazione sull’acquisto di un box auto: la proprietà o il patto di vendita relativo al posto auto già realizzato o in corso di costruzione; vincolo pertinenziale con un’unità abitativa di proprietà del richiedente.

Detrazioni fiscali box auto 2018: solo per acquisto e costruzioni ex novo

Nell’eventualità di nuova realizzazione, l’azienda costruttrice dovrà documentare solo i costi relativi alla costruzione; infatti, i costi accessori non possono essere oggetto di agevolazione. Dunque, importante precisazioni se l’acquisto di casa e box risulta in un unico atto notarile; anche qui le spese di realizzazione devono emergere in modo chiaro dalla documentazione. Tali costi possono essere comprovati da un bonifico, per esempio, anche se la costruzione non è ultimata.

Altri documenti necessari per ottenere la detrazione, oltre al succitato bonifico; in caso di acquisto: atto di acquisto – anche preliminare – da cui risulti la pertinenzialità; dichiarazione del costruttore con relativa specifica dei costi. Invece, fondamentale in caso di costruzione ex novo del box o del posto auto la concessione edilizia da cui risulti la pertinenzialità.

Posto ciò, le detrazioni spettano anche ai famigliari conviventi del richiedente che abbiano sostenuto la spesa. L’importante è che da fattura risulti la percentuale del costo sostenuta. Infine, come precisato anche dalle Entrate, sono agevolabili solo le “nuove” costruzioni; quindi, non gli interventi di riqualificazione con conseguenze cambio di destinazione d’uso.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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