Giudizio Universale Michelangelo a Roma: come vederlo e storia dell’opera

Pubblicato il 4 Ottobre 2018 alle 00:42 Autore: Cristina Maciariello
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Giudizio Universale Michelangelo a Roma: come vederlo e storia dell’opera.

La storia del Giudizio Universale di Michelangelo: quando e dove vederlo


Il Giudizio Universale fu commissionato a Michelangelo da papa Clemente VII de’ Medici verso la fine del 1533. L’affresco del Giudizio Universale, che si trova sulla parete d’altare, sulla parte di fondo della Cappella Sistina, secondo le intenzioni dell’artista, doveva integrare le decorazioni già esistenti realizzate dal Perugino.

Queste ulteriori modifiche alle decorazioni della Cappella però, portarono alla perdita di alcuni affreschi quattrocenteschi, tra cui: la pala con la Vergine Assunta tra gli Apostoli con Sisto IV inginocchiato; la Natività di Cristo; e i primi due episodi delle storie di Mosè.

Dopo la morte di papa Clemente (1534), fu papa Paolo III a confermare la commissione del Giudizio Universale a Michelangelo.

Michelangelo finalmente a Roma per la sua opera maestra

Nel 1534, Michelangelo si reca a Roma per iniziare ufficialmente i lavori per la realizzazione di uno degli affreschi più significativi di tutta la storia dell’arte: il Giudizio Universale. Michelangelo, che in quegli stessi anni era impegnato anche nella realizzazione della Tomba di Giulio de’ Medici a Firenze, iniziò a dipingere il Giudizio Universale a Roma, però, solo nel 1536.

Il progetto del Giudizio Universale, rese necessarie alcune modifiche alla parte di fondo della Cappella Sistina. Infatti, per completare il grande schema di decorazioni, e realizzare il mastodontico affresco si dovettero chiudere due finestre e alterare alcune parti della parte.

Oltre a questi lavori strutturali, la parete, che sarebbe stata occupata dal Giudizio Universale, doveva essere preparata per la pittura a fresco. Il lavoro preparatori era stato affidato a Sebastiano del Piombo. L’artista e amico del Buonarroti, credendo di fare cosa gradita, preparò al grande maestro una incostratura su cui sarebbe poi stato possibile dipingere a olio.

Michelangelo rimase molto insoddisfatto dell’operato dell’amico del Piombo, poiché aveva intenzione di realizzare la grande scena con la tecnica dell’affresco.

Il Giudizio Universale della Cappella Sistina: il capolavoro di Michelangelo

Superati i problemi tecnici e montati i ponteggi, Michelangelo, aiutato unicamente da Francesco di Bernardino d’Amadore da Casteldurante (detto Urbino), iniziò la realizzazione dello straordinario capolavoro: il Giudizio Universale, che terminò solo nel 1541.

Il Giudizio Universale, venne amato e criticato prima del suo completamento, e risultò un’opera rivoluzionaria per diversi motivi fin da subito. In origine, tutti i protagonisti erano completamente nudi, questo suscitò moltissime critiche. Tanto che, nel 1564, Daniele da Volterra, venne incaricato di coprire e censurare completamente ogni elemento osceno presente nell’affresco del Giudizio Universale.

L’intervento del Volterra, di censura, non fu massiccio, anche perché era un grande ammiratore del Buonarroti e non voleva alterare il capolavoro da lui realizzato. Altre modifiche furono apportate all’affresco, dopo la morte di Michelangelo, da Girolamo da Fano e Domenico Carnevale.  E, ancora nel 1825, nonostante le vistose “braghe” introdotte nell’affresco nei secoli passati, venne concluso un significativo intervento di copertura delle nudità.

Negli anni novanta del secolo scorso, alcune coperture, molte realizzate negli interventi più recenti sono state eliminate, lasciando solo quelle realizzate nel Cinquecento.

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Il Giudizio Universale: l’opera e come vederlo

L’affresco del Giudizio Universale è uno dei capolavori assolutamente da vedere a Roma. L’opera, rappresenta il momento in cui gli angeli suonano le trombe per lo scatenarsi dell’Apocalisse; Cristo resuscita i morti e chiama con sé in Paradiso i giusti ordinando agli angeli di scaraventare i dannati nell’inferno.

All’interno delle due lunette superiori sono presenti gruppi di angeli: reggono gli strumenti della Passione; nella lunetta di sinistra sono presenti gli angeli apteri, angeli senza ali. Al centro del grande Giudizio Universale si trovano Cristo e la Vergine, circondati da profeti, sibille, apostoli e patriarchi. Nella sezione inferiore c’è una grande sezione dedicata alla rappresentazione della fine dei tempi. Nella parte in fondo a destra, del meraviglioso affresco, si trova una impressionante raffigurazione dell’inferno, dove sono facilmente riconoscibili la figure di Caronte e Minosse.

Il Giudizio Universale, a Roma, si può visitare negli orari di apertura della Cappella Sistina. Dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00 e ogni ultima domenica dalle 9.00 alle 14.00.

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L'autore: Cristina Maciariello