Reddito di cittadinanza su Tessera Sanitaria, come funziona l’erogazione

Pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 00:15 Autore: Guglielmo Sano
Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza su Tessera Sanitaria, come funziona l’erogazione

Reddito di cittadinanza e Tessera Sanitaria, le ipotesi


Reddito di cittadinanza: erogazione senza passaggio di contanti

Allo studio del governo un modo per erogare il reddito di cittadinanza senza passaggio di contanti, stando alle dichiarazioni del viceministro dell’Economia Laura Castelli, per esempio. L’idea del vicepremier Luigi Di Maio, intervenuto al programma di Rete4 Quarta Repubblica, sarebbe accreditarlo sulla tessera sanitaria.

Secondo il leader pentastellato i soldi “devo essere spesi negli esercizi italiani”, limitando al massimo le spese fuori dall’Italia. Di Maio vuole che sia un provvedimento propulsivo per l’economia italiana: “ci porterà un gettito oltre le aspettative”. Secondo Di Maio anche i residenti in Italia da più di 10 anni avranno diritto alla misura di sostegno al reddito.

Reddito di cittadinanza: in parallelo la riforma dei Cpi

Come qualche giorno fa aveva ipotizzato la Castelli, anche Di Maio ha manifestato l’intenzione di far transitare l’importo attraverso la tessera sanitaria, appunto, o comunque una tessera dotata di chip (come la carta bancomat).

Il meccanismo per utilizzare il denaro erogato sarà simile a quello dei buoni pasto elettronici. La differenza è che a pagare l’esercente – “in giornata” – sarà lo Stato. Per le spese di prima necessità da effettuare per forza tramite bonifico bancario (come l’affitto) i tecnici dell’esecutivo studiano il lancio di un’apposita app.

Detto ciò, nel 2019, il reddito di cittadinanza sembra destinato a diventare realtà. Tuttavia, non potrà partire prima della riforma dei centri per l’impiego, snodo fondamentale per l’erogazione della misura. D’altra parte, mentre si attende di conoscere nello specifico i requisiti Isee (8mila euro all’anno?) che permetteranno di accedere al reddito, è noto che per averne diritto bisognerà svolgere 8 ore di lavoro gratuito nel proprio comune. Inoltre, sarà necessario intraprendere un percorso di riqualificazione professionale. Infine non si potranno rifiutare più di 3 offerte di lavoro “congrue”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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