Permessi lavoro INPS 2018: donazione sangue, come non perdere soldi

Pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 00:15 Autore: Guglielmo Sano
Colloquio di lavoro: come affrontarlo al meglio. permessi lavoro inps

Permessi lavoro INPS 2018: donazione sangue, come non perdere soldi

Permessi donazione sangue: quanti giorni si hanno


Permessi lavoro INPS: come richiederli per donare il sangue?

I lavoratori dipendenti, non quelli autonomi o iscritti a gestione separata, che scelgono di donare il sangue presso una struttura convenzionata con il Ministero della Sanità hanno diritto a una giornata di permesso retribuito. È chiaro che il lavoratore per donare il sangue deve essere in possesso di determinati requisiti fisici.

Innanzitutto, un’età compresa tra 18 e 60 anni e un peso non inferiore ai 50 chili; poi uno stato di buona salute generale da testimoniare attraverso il rispetto di alcuni parametri; per esempio, la frequenza del battito cardiaco e la pressione arteriosa. Una volta accertati tali requisiti e avvertito con congruo preavviso il proprio datore di lavoro, per avere diritto a un permesso retribuito dovranno essere donati almeno 250 grammi di sangue.

Permessi lavoro INPS: domanda e retribuzione

Ora, la giornata di riposo – 24 ore – è calcolata a partire dal momento della donazione o dall’orario indicato sul certificato medico rilasciato in seguito. La retribuzione corrisponde a quella relativa alle ore non lavorate nel giorno utilizzato per donare il sangue. Al dipendente dovranno anche essere corrisposti i contributi figurativi per la giornata di riposto.

Per usufruire del permesso necessari una serie di documenti che andranno presentati al datore di lavoro. In primis, il certificato medico redatto dal medico che effettuerà il prelievo. In secondo luogo, bisogna presentare una dichiarazione che garantisce come la donazione sia stata a titolo gratuito. Quindi, il datore di lavoro corrisponderà – come di norma – la retribuzione al proprio dipendente per il permesso.

In seguito, toccherà proprio al datore di lavoro – entro il mese successivo alla donazione – richiedere all’INPS il rimborso per quanto pagato per la giornata di riposo. Ciò, però, solo nel caso di datori di lavoro non obbligati alla denuncia contributiva o in quello di artigiani che impiegano apprendisti. Alla domanda andrà allegata sia la dichiarazione di donazione a titolo gratuito del proprio dipendente sia il certificato medico attestante la stessa donazione.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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