Buoni fruttiferi Poste Italiane: interessi sul retro, obbligo rimborso integrale

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 06:04 Autore: Daniele Sforza

Poste Italiane è stata obbligata al rimborso integrale degli interessi di due buoni fruttiferi emessi nel 1987. Ecco perché e cosa è successo.

Buoni fruttiferi Poste Italiane interessi sul retro
Buoni fruttiferi Poste Italiane: interessi sul retro, obbligo rimborso integrale

Obbligo rimborso buoni fruttiferi di poste italiane


Buoni fruttiferi Poste Italiane: interessi sul retro, obbligo rimborso integrale

Rimborso integrale buoni fruttiferi, quando poste ha l’ obbligo

Nuova sentenza favorevole al rimborso integrale degli interessi dei buoni fruttiferi di Poste Italiane. La società è stata condannata a rimborsare interamente gli interessi in base a quanto scritto sul retro dei buoni. La recente decisione è stata stabilita dal Collegio di Torino dell’Arbitro Bancario lo scorso 11 ottobre 2018.

Quest’ ultima di fatto obbliga Poste al rimborso integrale di quanto scritto sulla tabella posta sul retro dei buoni; contrariamente al parere di Poste Italiane, che invece voleva corrispondere rendimenti inferiori. Questo a causa di una modifica sui rendimenti per via di un famoso decreto del 1986.

Buoni fruttiferi Poste Italiane: rimborso integrale interessi, il caso

Il caso ha visto come protagonista una risparmiatrice che aveva sottoscritto due buoni nel 1987; quindi dopo la modifica introdotta nel 1986. E allora da cosa deriva la querelle? Poste si era limitata ad apporre un timbro sulla tabella che elencava i rendimenti dei buoni, posta sul retro degli stessi. La decisione del Collegio di Torino ha di fatto invalidato il timbro apposto all’epoca. La controversia, come riporta la Stampa, consiste nel fatto che tale timbro prevedeva gli interessi “dovuti esclusivamente per i primi 20 anni di validità del titolo”; nulla di preciso, invece, riguardo agli interessi da corrispondere negli ultimi 10 anni di titolarità.

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Al momento di richiedere il rimborso, la risparmiatrice si è sentita rispondere una cifra inferiore a quanto le spettava realmente. Così si è rivolta al legale Fabio Scarmozzino (Movimento Consumatori), riuscendo infine a ottenere quanto richiesto relativamente gli ultimi 10 anni di titolarità; una cifra superiore di 6 mila euro rispetto a quanto avrebbe corrisposto Poste Italiane.

Insomma, un altro caso che funge da precedente e incentivo per tutti i soggetti che hanno sottoscritto i buoni fruttiferi negli anni Ottanta e che si trovano in situazioni simili a quella sopra descritta.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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