Oumuamua sonda aliena? Com’è fatto l’asteroide a forma di sigaro

Pubblicato il 7 Novembre 2018 alle 16:51 Autore: Guglielmo Sano
oumuamua

Oumuamua sonda aliena? Com’è fatto l’asteroide a forma di sigaro

Risale all’anno scorso il passaggio di Oumuamua a 24mila chilometri dalla terra, e l’evento continua ad attirare l’attenzione di appassionati ed esperti. Avvistato dalle Hawaii il 18 ottobre 2017, ben presto diventò chiaro come si trattasse di un oggetto proveniente dall’esterno del Sistema solare. Il primo ad essere osservato dall’uomo. Il suo nome è dovuto proprio a questa straordinaria particolarità: Oumuamua in lingua hawaiana significa “messaggero che viene da lontano e arriva per primo” o “oggetto proveniente dalla spazio profondo”.

Oumuamua: una strana forma

Innanzitutto, a colpire gli studiosi la “strana” forma: si tratta di una “lastra” – all’apparenza – piatta, lunga circa 400 metri e larga 40. Per queste misure ricorda un “sigaro”: tale forma è rarissima tra le meteore, gli asteroidi e le comete – oltre 750mila – finora identificati.

Un’altra particolarità straordinaria: la velocità con cui Oumuamua gira intorno al proprio asse di rotazione. Un giro completo avviene ogni 7,3 ore (viaggia a circa 313mila chilometri orari). Tra l’altro, ha una luminosità che cambia velocemente. Di colore rosso, dovrebbe essere formato prevalentemente di roccia e metallo. Niente acqua, insomma, né tantomeno ghiaccio; nessuna presenza di gas.

Oumuamua: una vela solare?

Proprio per questo ultimo elemento, alcuni studiosi hanno escluso si tratti di una cometa. Si tratta di un asteroide? Forse solo in apparenza; gli strumenti in nostro possesso potrebbero essere ingannati dagli strati di polvere stellare sulla sua superficie per cui lo rileverebbero come un asteroide. Ma se non è una cometa e nemmeno un asteroide, cos’è Oumuamua?

Abraham Loeb, professore di astronomia ad Harvard, ha scritto che potrebbe essere uno strumento prodotto da una specie aliena con tecnologia avanzata, una sorta di “vela solare“. Tuttavia, non molti altri studiosi, per usare un eufemismo, hanno appoggiato la fantasiosa ipotesi. Questi hanno sottolineato che, molto più semplicemente, potrebbe essere una roccia sfuggita all’attrazione di una coppia di stelle.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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