Giuseppe Tornatore: film e carriera cinematografica. Il profilo

Pubblicato il 28 Novembre 2018 alle 06:33 Autore: Antonella Cariello
giuseppe tornatore, nuovo cinema paradiso
Giuseppe Tornatore: film e carriera cinematografica. Il profilo

Film Tornatore e carriera


Giuseppe Tornatore rappresenta una delle figure di spicco della settima arte e che meglio hanno tenuta alta l’insegna del cinema italiano nel mondo. Lo ricordiamo per la regia de “Lo schermo a tre punte” metafora della sua Sicilia;  “La leggenda del pianista sull’oceano” del 1998. Ma anche, più recenti “Baarìa” o il romantico “La corrispondenza“, del 2016. Dal 1990, inoltre, è tra i fondatori della Philip Morris, Progetto Cinema per il restauro dei film d’autore. Ripercorriamo oggi le tappe della sua carriera dietro la macchina da presa e i numerosi premi con cui sono stati omaggiati i suoi lavori.

Carriera di Giuseppe Tornatore: gli esordi e la prima regia

Il 27 maggio del 1956 a Bagheria, in provincia di Palermo, nasce Giuseppe Tornatore. Fin da giovane, Tornatore trova proficuamente impiego nel settore fotografico, tant’è che diverse riviste fotografiche italiane saranno pronte a riconoscere il valore dei suoi lavori e gli corrisponderanno molti riconoscimenti.
Ha soli 16 anni quando mette in scena Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, insieme a una compagnia filodrammatica. Nel 1979 collabora con la Rai, che l’ha individuato per via dei suoi primi documentari (come “Il carretto”), e gli si affida la direzione di produzioni incentrate sulla sua terra natìa ed i suoi protagonisti, che saranno distribuite sul grande e piccolo schermo. Risalgono a questi anni, infatti, “Diario di Guttuso”, “Ritratto di un rapinatore”o “Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati, Sciascia”.
Con il suo programma intitolato “Le minoranze etniche in Sicilia”, Giuseppe Tornatore si aggiudica, al Festival di Salerno, il premio per il miglior documentario. Risale al 1986 il suo primo tentativo di regista con “Il camorrista“. Si tratterà di un esperimento ben riuscito, grazie al quale vince, oltre ad un Nastro d’argento, il Globo d’oro come miglior regista emergente.

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Giuseppe Tornatore: la consacrazione definitiva

Con il 1988 arriva il suo vero successo: si tratta di “Nuovo cinema paradiso“, il suo secondo film, con cui porta a casa un Golden Globe della stampa estera a Los Angeles, il Gran Premio speciale della giuria del festival di Cannes ed anche un Oscar in qualità di miglior film straniero.
Da lì, Tornatore si conquisterà un premio dopo l’altro: “Stanno tutti bene”, del 1990, sarà presentato in concorso al 43esimo festival del cinema di Cannes e vincerà il Premio OCIC ed un Nastro d’argento per miglior soggetto originale. Torna a Cannes in occasione del 47esimo festival, portando “Una pura formalità” e guadagna il Ciak d’oro per miglior montaggio. La pellicola “L’uomo delle stelle”, del ’95, concorre alla 52 Mostra del Cinema di Venezia e incassa un Premio speciale della Giuria, una Nomination all’Oscar, il David di Donatello e un Nastro d’Argento per miglior regia.
Un altro grande successo sarà “La leggenda del pianista sull’oceano”, in cui l’attore protagonista, Tim Roth, vince un Nastro d’argento e, parimenti, saranno premiate regia, sceneggiatura, fotografia e scenografia del film. E poi c’è “Malena”, con Monica Bellucci, la cui colonna sonora è firmata da Ennio Morricone e vale una candidatura agli Oscar, come pure la fotografia, curata dall’ungherese Lajos Koltai. Tornatore sarà insignito poi di molti titoli: da quello del 1995 come Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia al Premio Bresson dell’Ente dello Spettacolo nel 2000, alla mostra del cinema di Venezia, passando per il riconoscimento di Commendatore della Repubblica Italiana.

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L'autore: Antonella Cariello