Élite: la nuova serie tv spagnola che fa discutere, solo su Netflix

Pubblicato il 12 Novembre 2018 alle 15:53 Autore: Marina Ingenito
élite su netflix, la recensione

Élite: la nuova serie tv spagnola che fa discutere, solo su Netflix

Una delle serie tv più in voga del momento è Elite, con cui si torna a parlare della Spagna di Netflix dopo La casa de papel, ma anche questa volta è un prodotto davvero così originale?

Successivamente al crollo di una scuola di un quartiere popolare vengono assegnate tre borse di studio per una scuola molto prestigiosa. I tre nuovi studenti entrano così in contatto con un mondo che non gli appartiene e che li respinge. Banalmente ci troviamo di fronte al classico confronto ragazzi di strada e figli di papà.

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Élite e quella somiglianza con Gossip Girl

I ragazzi del ceto medio alto ci ricordano molto i protagonisti dell’acclamata serie tv americana ambientata tra Brooklin e l’Upper East Side della maestosa New York: Gossip Girl. Adolescenti con tanti soldi e tanti problemi, dalla droga ai difficili rapporti familiari tutto ben celato dietro il velo del perbenismo fatto di sorrisi e abiti eleganti, indossati durante le serate di beneficenza, organizzate per ripulirsi l’immagine macchiata per l’opinione pubblica.

I problemi degli adolescenti spesso sono gli stessi al di là dei metri quadri della casa in cui vivono o del conto in banca dei genitori, dalle delusioni amorose alla paura di rivelare la propria identità sessuale.

Molto attuali i temi dell’omosessualità, del razzismo, dell’integrazione oltre che dell’HIV e della droga.

Élite: ecco i personaggi della nuova serie targata Netflix

Peccato che molto spesso i personaggi sono stati stereotipati troppo così da risultare di facile lettura e non lasciare spazio ai colpi di scena. Abbiamo Marina (Marììa Pedraza) la ricca adolescente bella e ribelle, Omar (Omar Ayuso) l’arabo spacciatore, Ander (Aròn Piper) il campione di tennis a cui non piace il tennis ma che non lascia per via del padre-coach, Samuel (Itzan Escamilla) il bravo ragazzo squattrinato che studia e lavora, Lucrezia (Danna Paola) la prima della classe arrivista con i genitori diplomatici.

Poi c’è Christiano (Miguel Herràn) l’influencer dei poveri che sogna di fare il modello, Polo e Carla (Alvaro Rico e Ester Expòsito) la coppia annoiata che ha già tutto il futuro stabilito; Nadia (Mina El Hammani) la musulmana osservante che si ribella al padre severo; Guzman (Miguel Bernardeau) il figlio di papà presuntuoso che in realtà ha un animo buono e fa di tutto per tenere uniti i cocci della propria famiglia e il Nano (Jaime Lorente), cattivo ragazzo appena uscito di prigione che continua a mettersi nei guai.

Nel cast sono presenti alcuni volti resi noti da “La casa di carta”, il dolce Rio e il bel Denver e la piccola Allison che qui vediamo ancora più bravi e interessanti nei panni di Christian, Nono e Marina, i cui destini sono intrecciati.

Tutto condito da un tocco di mistero che piace tanto al pubblico.

Sin dalla prima puntata, attraverso una serie di flash back che come un puzzle si ricomporranno solo alla fine, ci viene mostrato un crimine le cui circostante non sono chiare. Da qui a ritroso ci viene raccontata la storia fino a quel momento.

Adolescenti, una scuola, un omicidio; tutto ci ricorda altre due serie Netflix: “13 reasons why” e “Reverdale”.

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