Assegno e pensione di invalidità: lettere Inps per arretrati e ricalcolo

Pubblicato il 3 Dicembre 2018 alle 12:05 Autore: Guglielmo Sano
Assegno e pensione di invalidità: lettere Inps per arretrati e ricalcolo
Assegno e pensione di invalidità: lettere Inps per arretrati e ricalcolo

In questi giorni, è arrivata una brutta sorpresa per molti beneficiari dell’assegno e della pensione di invalidità civile; in breve, si sono visti recapitare una lettera dall’Inps in cui gli si chiede di restituire gli importi percepiti negli ultimi due anni. Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, l’ente conduce i controlli sui redditi di chi percepisce i trattamenti che eroga; è già capitato che, in concomitanza col periodo natalizio, partissero tal genere di raccomandate.

Pensione di invalidità: la lettera dell’Inps

In pratica, l’ente previdenziale ha comunicato di aver ricalcolato l’importo dell’assegno o della pensione mensilmente erogata a chi ha una percentuale di invalidità superiore al 74%. Dunque, annuncia che verrà diminuito (se non revocato) e bisognerà restituire quanto percepito, per così dire, indebitamente. Per chiarire la situazione potrebbe essere sufficiente recarsi presso gli uffici dell’Inps; d’altra parte, un ricorso può sempre essere presentato attraverso il portale dell’ente.

Pensione di invalidità: l’onere della prova

Tuttavia, da quello che si apprende, nella lettera non sono precisati né i motivi del ricalcolo (nessun riferimento alla cifra da restituire, insomma) né i termini entro cui presentare il ricorso. Inoltre, in questo caso si parla di invalidi civili che con tutta probabilità non superano i limiti di reddito stabiliti dalla normativa; cioè, invalidi civili che inviano con regolarità all’Inps il modello Red – quello richiesto per appurare i redditi di chi percepisce l’assegno o la pensione di invalidità.

Tuttavia, anche in caso di errore dell’Inps, per effetto di una sentenza della Cassazione risalente al 2010, l’«onere della prova» spetta al cittadino. D’altra parte, una sentenza della Cassazione emessa nel 2011 ha stabilito che l’ente deve fornire al cittadino tutte le informazioni necessarie a difendersi; in termini strettamente formali, una lettera in cui non sono presenti le motivazioni del ricalcolo, la cifra da restituire e i termini entro cui presentare il ricorso è da ritenersi nulla.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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