Prescrizione tra coniugi: prestiti non restituiti e crediti

Pubblicato il 17 Dicembre 2018 alle 13:51 Autore: Claudio Garau
Prescrizione tra coniugi: prestiti non restituiti e crediti
Prescrizione tra coniugi: prestiti non restituiti e crediti

Un’ipotesi non inusuale è quella in cui, in una coppia sposata, uno dei due coniugi versi una somma di denaro, a titolo di prestito, all’altro coniuge. In questi casi, è opportuno fare luce sulle conseguenze che possono verificarsi, qualora permanga il debito, specie nelle circostanze di una separazione. La giurisprudenza, come al solito, aiuta a chiarire meglio i contorni di situazioni come queste. Vediamo di seguito cosa accade in materia di prestiti e crediti insorti tra coniugi e la correlata prescrizione di essi.

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I rapporto credito-debito e la relativa prescrizione: alcuni cenni

Prima di soffermarci nello specifico del debito tra marito e moglie, è opportuno fare qualche cenno in generale alla prescrizione dei debiti. Anzitutto ogni tipo di prestito impone, per legge, la riconsegna di una somma di denaro corrispondente a quanto prestato. Ciò significa che sorge l’obbligazione civilistica alla restituzione della somma e pertanto nasce un rapporto giuridico meritevole di tutela da parte del Codice Civile. Parliamo infatti di un’ipotesi di contratto di mutuo. La restituzione di quanto prestato sarà nel termine fissato da ambo i contraenti e, in ogni caso, qualora il mutuante non rivendicasse il suo diritto di credito, quest’ultimo si prescriverebbe nel termine di dieci anni.

Prescrizione e prestiti tra coniugi: cosa accade

Quanto sopra vale in termini generali. Ciò significa che, per ciò che concerne il contesto coniugale, vale una regola diversa. Il Codice Civile infatti, all’art. 2941, pone il differente criterio della sospensione della prescrizione tra coniugi. L’intento del legislatore, al momento di disporre questa norma, è stato quello di proteggere l’armonia familiare e la collaborazione reciproca nella vita di coppia (anche dal punto di vista economico), contro tentativi plateali e categorici di rivendicazione di un credito sull’altro coniuge. Pertanto, anche superato il limite di dieci anni, il credito non cadrà in prescrizione.  C’è un però un dato importante, che può influire su questa regola. Si tratta del caso di una separazione coniugale o del divorzio. È abbastanza ovvio che, in tali circostanze, concetti come armonia familiare e collaborazione di coppia perdano rilevanza, avendosi come conseguenza che il termine di prescrizione riprende a decorrere.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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