Bolletta luce e gas: truffe contratti finti a gennaio, come riconoscerle

Pubblicato il 6 Febbraio 2019 alle 06:13 Autore: Guglielmo Sano

Bolletta luce e gas: una nuova ondata di truffe sui contratti delle utenze energetiche minaccia i cittadini e preoccupa le aziende

Bolletta luce e gas: truffe contratti finti a gennaio, come riconoscerle
Bolletta luce e gas: truffe contratti finti a gennaio, come riconoscerle

Truffe bollette luce e gas a gennaio 2019


Una nuova ondata di truffe sui contratti delle utenze energetiche minaccia i cittadini e preoccupa le aziende che forniscono i servizi. Occhio a chi propone di firmare delle carte per ottenere offerte più vantaggiose; infatti, i malintenzionati si spacciano per venditori, in realtà, non hanno alcun rapporto con i gestori delle utenze energetiche. Attenzione non solo a chi può esserci dall’altro capo del telefono ma anche a chi suona alla porta.

Bolletta luce e gas: gli ultimi casi

Di recente, è stata la Metamer, società abruzzese che fornisce luce e gas, a lanciare l’allarme tra i propri clienti. Non è la prima volta. In pratica, alcuni utenti hanno segnalato di essere stati contattati da persone che si spacciavano per operatori della società; questi poi gli hanno comunicato la necessità di firmare alcuni documenti in virtù di un aggiornamento tariffario. Può capitare di ricevere una chiamata oppure un messaggio che invita a richiamare un numero privato.

La truffa deve essere subito notata anche se qualcuno si presenta alla porta; d’altra parte, la società non si avvale di venditori porta a porta ma esclusivamente di sportelli sparsi sul territorio. Nel caso in cui si avvertisse qualcosa di sospetto, sottolinea l’azienda, “avvertite i nostri uffici o le forze dell’ordine”. Invece, se “avete firmato contratti non desiderati, probabilmente siete stati già truffati: vi invitiamo a prendere contatto con i nostri uffici per ripristinare i rapporti con la Metamer”.

Bolletta luce e gas: come difendersi

Innanzitutto, praticamente tutte le società fornitrici di energia affidabili, se mandano i propri dipendenti a bussare alle porte dei clienti li muniscono di apposito tesserino di riconoscimento. Chiedere di vederlo è sempre una buona norma di prudenza.

Altra norma di prudenza fondamentale: non lasciare a “perfetti sconosciuti” i propri dati bancari e i codici Pod/Pdr (quelli presenti in bolletta), al massimo chiedere l’invio della proposta di contratto via posta o mail. Infine, anche se si firma un contratto questo non ha validità se l’azienda non chiede conferma ai nuovi clienti (ed è pur sempre valido il diritto di recesso entro 14 giorni dalla sottoscrizione).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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