Salvini a Di Maio “porti chiusi” sui migranti “decido io”

Pubblicato il 6 Gennaio 2019 alle 11:25 Autore: Alessandro Faggiano

Primo schermaglie del 2019 tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sul fronte immigrazione. Discrepanze su come comportarsi per gestione emergenze migranti.

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Salvini a Di Maio “porti chiusi” sui migranti “decido io”

Primo schermaglie del 2019 tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sul fronte immigrazione. Piccole discrepanze su cosa fare con la Sea Watch, ferma al largo delle coste maltesi e con 32 migranti a bordo. Di Maio ha fatto sapere di essere disposto ad accettare dieci migranti, donne e bambini. La proposta del vicepremier in quota M5S è quella di far sbarcare i 10 migranti a Malta e, da lì, assicurarne l’arrivo in Italia. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha rimarcato come la politica applicata dal governo maltese – consistente nel non far approdare la Sea Watch in uno dei suoi porti nonostante sia già nelle sue acque territoriali – sarebbe criminalizzata, nel caso venisse applicata dal governo italiano. Una critica al sistema dei due pesi e due misure. “Se l’Italia avesse fatto così avremmo avuto tutta l’Europa contro”, ha affermato Di Maio.

Matteo Salvini frena Di Maio: “qui non entra più nessuno”

Salvini, dal canto suo, non ha perso l’occasione per sottolineato il suo ruolo centrale sulla materia della gestione dei flussi migranti. In Abruzzo, Salvini ha dichiarato che “in Italia non arriva proprio nessuno. Porti chiusi, sbarrati. Giusto che Di Maio parli e che dica il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io”.

Il leader del carroccio  ha poi detto: “io lavoro per non far partire le donne, i bambini e tutti gli altri dai loro Paesi, e per evitare il rischio che muoiano nel deserto o nel Mediterraneo. L’Italia è stata troppo a lungo un porto aperto, mentre l’Europa se ne infischiava dei migranti e ci derideva. Ora basta. Non si possono fare concessioni sui principi e il principio è che qui, se non attraverso i corridoi umanitari e in maniera controllata e legale, non entra più nessuno. Questa è la linea e non si cambia.”

Conte e Fico appoggiano Di Maio, ma Salvini resiste

Il premier Giuseppe Conte siederà a un tavolo con i sindaci che si oppongono all’applicazione del decreto sicurezza (misura di punta del Ministro degli Interni). Salvini, però, ha deciso di non partecipare, in quanto considera che chi non vuole applicare il decreto, semplicemente non conosce la materia. Roberto Fico e Luigi Di Maio appoggiano l’attitudine dialogante del premier ma, per ora, continua a prevalere la linea dura del leader della Lega.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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