San Valentino: storia, tradizione e perché si festeggia il 14 febbraio

Pubblicato il 15 Febbraio 2019 alle 06:49 Autore: Cristina Maciariello

San Valentino, vescovo, martire e protettore dell’amore. Storia, leggende e tradizione: perché si festeggia il 14 febbraio.

San Valentino: storia, tradizione e perché si festeggia il 14 febbraio

Storia e tradizione San Valentino


San Valentino fu Vescovo di Terni (sec. 6°) e martire a Roma. Gli storici tardo-antichi e gli agiografi dibattono sulle biografie dei diversi Valentini, ma la verità biografica del santo è probabilmente un elemento privo d’importanza.

Santo, vescovo e martire: Valentino protettore degli innamorati

Molti sono i santi di nome Valentino e martire, due sono i più noti: San Valentino da Interamna (oggi Terni) nato nel 176. Proteggeva gli innamorati, li guidava verso il matrimonio e li incoraggiava a mettere al mondo dei figli. La letteratura religiosa descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore. Specie se sono infelici.

Il secondo Valentino, invece, sarebbe morto a Roma il 14 febbraio del 274, decapitato. Alcune fonti identificano questo Valentino con lo stesso vescovo di Terni. Per altri, ipotesi più plausibile, sarebbe un altro martire cristiano; per altri ancora, questo secondo Valentino non sarebbe mai esistito.

San Valentino, primo vescovo della città di Terni

Chi era San Valentino? Il celebre santo martire nasce a Terni intorno al 175 d. C. e diviene il primo vescovo della città nel 197, investito da Papa Feliciano. La celebrazione del Santo venne istituita nel 496 per iniziativa di papa Gelasio I.

La tradizione di San Valentino, come protettore degli innamorati risale all’epoca romana. Nel 496 d.C. quando l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercali, antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.

La leggenda vuole che la sua festa, a metà febbraio, si riallacciasse agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani, che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco. Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità.

Dai Lupercali a San Valentine. Perché il 14 febbraio

Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati, apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani.

La particolarità della festa era che matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani completamente nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne incinte si sottoponevano spontaneamente al rituale, convinte che avrebbe propiziato al futuro nascituro.

La storia narra che divenuti troppo orridi e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494. La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 febbraio, attribuendo al martire di Terni la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati.

San Valentino, “santo dell’amore”: storia e leggende

Da questa vicende sorsero alcune leggende. Alcune dicono che il santo martire amante delle rose, regalasse alle coppie di fidanzati questo fiore per augurare loro un’unione felice.

Le notizie storiche su San Valentino cominciano nel VIII quando un documento narra alcuni particolari episodi della vita del martire: la tortura, la decapitazione notturna e la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio.

Altri testi del secolo VI, invece, raccontano che San Valentino, cittadino e primo vescovo di Terni – consacrato da San Feliciano vescovo di Foligno nel 197 – divenuto famoso per la sua santità in vita, per la carità e umiltà, venne inviato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino perché guarisse il figlio infermo. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo.

Imprigionato sotto l’imperatore Aureliano, fu decollato a Roma. Era il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu trasportato a Terni al miglio LXIII della Via Flaminia.

Si racconta anche…

Si racconta anche che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristina Serapia e il legionario Sabino, che invece era pagano.

La cerimonia, la leggenda narra, sarebbe stata celebrata in fretta, perché la giovane era molto malata. I due sposi sarebbero morti insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. La tragica vicenda si conclude con il martirio del celebrante.

San Valentino autore di molti miracoli si guadagna l’appellativo di Santo protettore degli innamorati o “santo dell’amore” proprio per aver celebrato il matrimonio fra il legionario romano e la giovane cristiana Serapia.

San Valentino, vescovo e Patrono di Terni: protettore internazionale degli innamorati

La sua vita, dedita all’apostolato e nobilitata dal martirio, indusse nel 1644 i cittadini a proclamarlo Patrono di Terni.

Ma la notorietà internazionale di San Valentino si deve alla leggenda, nata nei paesi anglosassoni, secondo la quale egli fosse solito donare ai giovani suoi visitatori un fiore del suo giardino.

Tra due di questi giovani nacque un amore che portò ad un unione tanto felice che molte altre coppie seguirono il loro esempio, a tal punto da indurre il Santo a dedicare un giorno dell’anno ad una benedizione nuziale generale.

San Valentino, verità o leggenda, da secoli protettore mondiale dell’amore

Altre fonti fanno risalire ad eventi diversi la qualifica del Vescovo a Santo dell’amore. Per alcuni, addirittura questi fatti sono assolutamente casuali, essendo invece, il 14 febbraio, la conseguenza di una donazione che Papa Paolo II alla metà del 1400 aveva elargito alle donne nubili proprio in quel giorno.

Tuttavia, la diffusione del santo come patrono degli innamorati, ha anche un origine letteraria. Geoffrey Chaucer, sembra sia stato il primo, nei suoi Racconti di Canterbury, che alla fine del ‘300 scrisse – in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, ad attribuire al vescovo Valentino il ruolo di protettore dell’amore.

The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) è un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino. Che così divenne il tramite ultraterreno della dimensione dell’Amore cortese.

I luoghi di San Valentino…

Ad ogni modo, ancora oggi si celebra ogni anno, a Terni, la Festa della Promessa, cui partecipano giovani ragazzi in procinto di sposarsi e coppie affiatate con anni di matrimonio alle spalle provenienti da ogni parte d’Italia.

I fidanzati giungono a Terni per scambiarsi un voto d’amore nella Basilica di San Valentino, dove sono conservate le spoglie del santo, a cementare la promessa del matrimonio ormai prossimo. Le coppie sposate che hanno raggiunto il venticinquesimo o cinquantesimo anno di matrimonio, partecipano anch’essi festeggiando il traguardo e rinnovando l’impegno del loro legame.

L’attuale Basilica di San Valentino fu costruita nel 1605 sui resti di precedenti templi, e contiene opere di un certo interesse, in particolare nella cripta. Attorno alla Basilica si concentrano ogni 14 febbraio i festeggiamenti per il giorno di San Valentino, con il tradizionale mercato, le manifestazioni ed i premi.

Nella città di Terni, che intorno alla festa di San Valentino organizza una nutrita serie di eventi, il patronato del santo è legato al ritrovamento del corpo a opera del vescovo Giovanni Antonio Onorati nel luglio 1605.

San Valentino, santo guaritore e protettore degli epilettici

In Veneto il culto di San Valentino è stato associato per secoli alla cura dell’epilessia. Il 14 febbraio a Monselice i bambini salgono in processione al santuario di San Giorgio lungo la via delle cieséte, baciano la teca che conserva le reliquie del santo, ricevono la benedizione e ritirano la chiavetta protettiva contro l’epilessia, conosciuta in Veneto come mal de San Valentin.

Entrata di recente nel marketing amoroso del santo quasi fosse un lucchetto dell’amore, la chiavetta rappresenta con ogni probabilità il ricordo della chiave che veniva inserita tra i denti degli epilettici per impedire che durante una crisi si tranciassero la lingua.

A Vico del Gargano la festa di San Valentino è invece collegata alle arance: il 14 febbraio di ogni anno strade, balconi, finestre e portoni della cittadina pugliese si colorano di profumate decorazioni fatte di arance e alloro per rendere omaggio al santo che protegge gli agrumeti dalle intemperie. Portate in processione col santo per abbellirne la statua, le arance vengono poi utilizzate dagli innamorati come fossero filtri d’amore.

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L'autore: Cristina Maciariello