L’Atletico Madrid che non c’è più. Colchoneros smarriti

Pubblicato il 9 Febbraio 2019 alle 19:05 Autore: Lorenzo Annis

L’Atletico Madrid che non c’è più. Colchoneros smarriti. L’Atletico Madrid a cui ci eravamo abituati negli ultimi anni non c’è più. O almeno sembra.

L'Atletico Madrid che non c'è più. Colchoneros smarriti
L’Atletico Madrid che non c’è più. Colchoneros smarriti

L’Atletico Madrid a cui ci eravamo abituati negli ultimi anni non c’è più. O almeno sembra. I biancorossi di Madrid stanno vivendo un periodo buio dal quale non sembrano riuscire a venir fuori. Il derby perso in casa contro il Real Madrid ne è l’ultima dimostrazione lampante, dove si è vista una squadra smarrita e disattenta fronteggiare un Real Madrid poco galactico, ma che è riuscito nell’intento di annullare i propri avversari senza nemmeno chissà quali difficoltà.

Gli uomini di Simeone sembrano avvicinarsi alla fine del ciclo più vincente della loro ultracentenaria storia. Il gioco di Simeone non è mai stato caviale e champagne, sia chiaro, ma il poco che si riusciva ad intravedere in certe serate è ormai assente del tutto. Della garra che li contraddistingueva è rimasto solo il ricordo e la stagione sta prendendo una brutta piega che in pochi si sarebbero aspettati.

Il mercato estivo inadatto dell’Atletico Madrid

Partiamo con ordine. La rosa sulla carta è molto buona, ma non esistono alternative ai titolari. In mezzo ai soliti volti noti dei colchoneros, vi è un’accozzaglia di giocatori non da Atletico. Inoltre la plantilla a disposizione del Cholo è molto corta. Lo scorso mercato estivo è stato ampiamente insufficiente e non si è dato quel ricambio generazionale che sarebbe stato dovuto e soprattutto necessario.

Se Antonio Adan è solo il vice Oblak, Santiago Arias, Nikola Kalinic e Thomas Lemar si stanno dimostrando ampiamente inadatti per giocare in certi palcoscenici. Il primo è un buon terzino con il cruccio della fase difensiva, cosa che – se l’allenatore si chiama Diego Pablo Simeone – rende l’acquisto dell’ex PSV inspiegabile.

Kalinic è reduce da una stagione più che buia in casa Milan e il suo arrivo la scorsa estate non trova ancora risposta. E probabilmente non ne troverà mai. Di colpe al croato non se ne possono certo dare, bastava solo che gli uomini mercato avessero avuto un minimo d’occhio in più quando si ricercava sul mercato un sostituto di Fernando Torres. Lui ci prova, ma i risultati positivi si son visti raramente.

Lemar è l’acquisto più caro nella storia. Oltre 70 milioni di euro pagati al Monaco, con il campione del mondo che fin qui non ha dimostrato nulla. Spesso fuori contesto, non riesce ad usufruire della sua tecnica vista in maglia monegasca apparendo totalmente fuori contesto.

Infine, a Gelson Martins non è stata data la minima chance di giocarsi le proprie carte ed è stato impacchettato e spedito in prestito lo scorso gennaio al Monaco.

Rodri unica nota lieta del mercato estivo dell’Atletico Madrid. A Morata serve tempo

L’unica nota lieta è quel Rodri che si è impossessato delle chiavi del centrocampo della sua squadra del cuore – e nella quale era cresciuto nelle giovanili – fin dal suo arrivo in biancorosso.

Alvaro Morata invece, è arrivato da pochi giorni e necessita di ambientamento dopo la nefasta esperienza inglese al Chelsea. Ma una situazione simile non può che complicargli ulteriormente le cose.

Atletico Madrid, anche Simeone ha la sua parte di colpe

In tutto questo, l’Atletico Madrid vive con una rosa cortissima che ogni settimana vede l’inserimento di diversi canterani in panchina. Quando un titolare non può permettersi di prendere un raffreddore perché non vi è mezzo sostituto all’altezza, il problema si pone ferocemente.

È la seconda stagione consecutiva che ciò accade, ma sembra che chi di competenza non se ne ravveda minimamente. In tutto questo ha la sua fetta di colpe anche Simeone, che sta discutendo un prolungamento di contratto con cifre da capogiro, ma che prosegue dritto per la sua strada senza cambiare nemmeno sommariamente la sua strategia di gioco.

Solito 4-4-2 trito e ritrito e scelte tattiche molto dubbie. Dopo oltre sette anni e centinaia di panchine, ora il Cholo si trova davanti a una situazione probabilmente mai vissuta prima su questa panchina. Il derby appena perso ha levato gli ultimi dubbi: urge rinnovare e subito. Alla finestra c’è la Juventus, in quel cammino chiamato Champions League che vede l’atto finale nello stadio di casa, ma che ad oggi sembra lontano quanto la Luna.

L’anno scorso l’Atletico visse un qualcosa di simile ad inizio stagione, ma riuscì ad invertire il trend negativo vincendo l’Europa League a maggio e la Supercoppa Europea ad agosto. Poi lo smarrimento. La Copa del Rey è andata, la Liga quasi. Non si possono fare più calcoli, resta solo la Champions League.

Di tempo ormai ce n’è pochissimo. Resta da capire soltanto se l’Atletico Madrid guerriero che abbiamo imparato a conoscere, riuscirà a riprendersi o se abbandonerà momentaneamente l’arena dopo anni di grandi successi.

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L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
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