Elezioni regionali Abruzzo 2019: cosa cambia per il governo, le reazioni

Pubblicato il 12 Febbraio 2019 alle 12:25 Autore: Camilla Ferrandi

Elezioni regionali Abruzzo 2019: i risultati dimostrano un’avanzata della Lega a scapito del Movimento 5 Stelle. Le riflessioni post voto.

Elezioni regionali Abruzzo 2019: cosa cambia per il governo, le reazioni
Elezioni regionali Abruzzo 2019: cosa cambia per il governo, le reazioni

I risultati delle regionali in Abruzzo non sono lo specchio del paese. Di questo non c’è alcun dubbio. Prima di tutto, le elezioni ai vari livelli di governo si diversificano in termini di comportamento degli elettori. Complici, prima di tutto, le differenti regole elettorali e, principale conseguenza di quest’ultima variabile, il diverso coordinamento delle forze politiche. Inoltre, i comportamenti degli elettori si modificano anche territorialmente, mostrando tendenze più o meno simili negli anni.

Al netto di quanto detto, i risultati delle elezioni regionali abruzzesi inducono a delle riflessioni, prima di tutto da parte delle forze di governo. Quel governo giallo-verde che in Abruzzo vede i verdi in totale vantaggio sui gialli, ribaltando il rapporto di forza che avevano consegnato le politiche del 4 marzo scorso.

Elezioni regionali Abruzzo 2019: Lega in netto vantaggio sul M5S

La Lega schizza al 27,5% dei voti, guadagnando 10 punti percentuali rispetto alle nazionali dello scorso anno, 13,7 in più se si considerano i risultati della circoscrizione Abruzzo. Il Movimento 5 Stelle, invece, scende al 19,7% rispetto al 32,7% delle politiche 2018 (nella circoscrizione Abruzzo, il 4 marzo scorso, il M5S aveva sfiorato il 40%).

Non è solo il risultato in sé a rappresentare un dato interessante delle nuove tendenze degli elettori a 8 mesi dalla formazione del governo Lega – Movimento 5 Stelle. Importanti sono anche le proiezioni dei flussi elettorali, rese disponibili da Swg. Stando a queste, solo il 32,6% di chi aveva votato cinquestelle nel 2018 ha confermato il suo voto. Il 46,3% si è astenuto, mentre il 21,1% ha cambiato voto spostandosi verso la Lega (10,2%) o Pd e liste di centrosinistra (9,7%). Completamente opposti sono i flussi della Lega. Swg sottolinea che solo 15,8% dei nuovi voti arriva dall’astensionismo, ossia da persone che alle politiche del 2018 non avevano votato. Il 35,2% dei nuovi consensi proviene da persone che avevano votato altre formazioni politiche. Ed è interessante notare che la quota più alta (20,2%) aveva votato il M5S. 

Questo mostra la presenza di un principale interscambio di voti tra partiti, che riguarda il passaggio tra l’una e l’altra forza politica di governo.

Elezioni regionali Abruzzo 2019: le reazioni

Ovvie, nonché necessarie, le reazioni. E mentre il leader cinquestelle Di Maio ancora non commenta, il leghista Salvini soddisfatto: “Ringrazio abruzzesi per la dimostrazione di forza, coraggio, speranza” dice in conferenza stampa alla Camera. “Ci sono percentuali commoventi, sono felice”. E rassicura: “Al governo non cambia niente, nessun cambio, nessun rimpasto, il lavoro continua”. Infatti “è un voto abruzzese, non credo che gli amici dei cinque stelle debbano temere nulla”.

Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Il dato mi sembra abbastanza chiaro. Ma questo non cambia nulla per il governo centrale. Continuiamo a lavorare, non c’è nessun cambiamento all’ordine del giorno”.

Ma se molte voci interne al Movimento rimanevano latenti, i risultati delle regionali abruzzesi hanno dato l’input per tirare fuori non pochi dissensi sul rapporto con la Lega per il governo del Paese. “Un programma di governo nato paritario, quando invece avrebbe dovuto rispettare i rapporti di 2/3 e 1/3, vede oggi un deciso sbilanciamento sugli interessi dei ceti rappresentati dalla Lega, in un contesto politico generale nel quale Salvini ha imposto i temi ideologici della chiusura razziale e della sicurezza personale, compromettendo l’identità plurale, sociale e tollerante del M5S” commenta il deputato Giorgio Trizzino. “Tradire la propria identità non paga” attacca la senatrice 5S Elena Fattori.

Elezioni regionali Abruzzo 2019: sconfitta cinquestelle?

Ma tra i cinque stelle c’è anche chi minimizza. “Subito dopo le politiche non abbiamo vinto in Molise e in Friuli. Il voto delle amministrative è marginale e si prendono in considerazione aspetti della quotidianità” analizza il senatore Paragone. “Il M5s non ha nulla da rimproverarsi, ha confermato il risultato di 5 anni fa” commenta la candidata del Movimento 5 Stelle alla guida dell’Abruzzo Sara Marcozzi. E incalza: “La sconfitta è del Pd e di Forza Italia, che hanno consegnato i loro voti alla Lega. Sono loro che dovrebbero farsi un esame di coscienza”.

Sullo stesso piano il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva: “Sul voto di ieri è il caso di fare alcune precisazioni: il risultato del Movimento 5 Stelle è perfettamente in linea con le precedenti elezioni regionali”. Quindi continua: “L’altro dato, innegabile, è che questo sistema elettorale premia chi si presenta con decine di liste collegate, i cosiddetti ‘portatori di voti’. Faccio un esempio paradossale: il centrosinistra come coalizione ha preso più voti del Movimento, ma avrà meno seggi in consiglio. Non è questa la politica in cui crediamo noi. Che infatti andiamo avanti ancora più decisi di prima”.

Amareggiata la senatrice Daniela Donno: “Breve riflessione personale: meglio non leggere un dato politico nel voto degli abruzzesi, ma pensare che siamo popolo dissociato ed autolesionista”. E, a margine del suo commento elettorale via Facebook, scrive: “L’Italia all’incontrario va. Grazie Abruzzo ma noi non molliamo!”.

Elezioni regionali Abruzzo 2019: riflessioni da fare

Si distanzia dal trend il deputato cinquestelle Davide Galantino: “Questi risultati devono portarci a riflettere tutti! Al di là dei meccanismi delle elezioni regionali, abbiamo perso 20 punti rispetto alle ultime politiche nonostante ci fossero meno liste in corsa. Ostentare risultati e alimentare troppe speranze non paga. Bisogna essere sinceri e soprattutto – continua su Facebook – saper chiedere scusa quando non puoi mantenere fede a tutte le promesse fatte in campagna elettorale”. E conclude il suo post: “Che ci serva di lezione! Il vero cambiamento arriverà quando ogni cittadino italiano potrà essere orgoglioso dei suoi rappresentanti. Il popolo abruzzese ha scelto e va rispettato per le sue scelte”. Infine Galantino, interpellato da Adnkronos, aggiunge: “Gli elettori vogliono vedere i fatti. Le star andavano bene all’opposizione”.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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