Indennizzo o risarcimento polizza assicurativa, differenza e come si effettua

Pubblicato il 18 Febbraio 2019 alle 21:35 Autore: Claudio Garau

Che cosa intendiamo con indennizzo e risarcimento, quando parliamo di incidenti e polizze assicurative. Come si differenziano i due strumenti di ristoro.

Indennizzo o risarcimento polizza assicurativa, differenza e come si effettua
Indennizzo o risarcimento polizza assicurativa, differenza e come si effettua

In tutti i casi e per tutte le eventualità in cui un soggetto stipula una polizza infortuni, è importante distinguere tra indennizzo e risarcimento. Ciò in quanto i due metodi di ristoro verso il danneggiato si fondano su presupposti diversi. Vediamo perché.

Indennizzo per polizza assicurativa: che cos’è e quale finalità ha

Il caso tipico in cui una persona decide di rivolgersi ad un’assicurazione, al fine di stipulare una polizza infortuni, è quello di tutelarsi contro danni dovuti alla circolazione di veicoli a motore. Tale assicurato troverà ristoro per il pregiudizio subito, attraverso il cosiddetto indennizzo o risarcimento diretto, voluto dal Governo Bersani nel 2007. Tale provvedimento ha determinato che, se si rimane vittima in un incidente di cui non si è responsabili o di cui si è responsabili soltanto parzialmente, il rimborso danni sia da richiedere direttamente alla propria compagnia assicurativa e non a quella della controparte che ha causato il sinistro. Ciò in quanto è previsto nella polizza o contratto assicurativo, che l’assicurazione stessa versi l’indennizzo in caso di eventi incerti, imprevedibili e non voluti; che abbiano procurato un danno all’assicurato.

L’indennizzo peraltro si differenzia dal risarcimento in senso stretto, in quanto quest’ultimo è versato dal soggetto responsabile del danno e non da un soggetto terzo legato contrattualmente al danneggiato.

Indennizzo per polizza assicurativa: quali sono i presupposti e le modalità per richiederlo

La legge però fissa delle condizioni da rispettare, al fine di trovare ristoro attraverso l’indennizzo. Tra queste, occorre che il sinistro abbia riguardato soltanto due veicoli a motore, immatricolati nella penisola italiana; serve poi che per il ristoro per i danni fisici patiti, questi non superino il 9% di invalidità permanente. Circa le modalità per ottenerlo, la richiesta dovrà essere fatta, insieme alla denuncia e al Modulo Blu (utile a ricostruire le dinamiche dell’incidente) verso la propria compagnia assicurativa. I metodi saranno quelli della consegna a mano, via lettera raccomandata a. r., via fax o via posta elettronica.

Indennizzo: quando non è ammesso si può chiedere il risarcimento

Nei casi in cui mancano i presupposti per ottenere l’indennizzo diretto da parte della propria compagnia, non resta – per il danneggiato – che avvalersi della procedura ordinaria di risarcimento. Tale iter è diverso da quello per l’indennizzo, in quanto la denuncia del sinistro è fatta alla propria assicurazione; ma la richiesta di risarcimento danni è da farsi alla compagnia assicuratrice del responsabile dell’incidente. A seguito dell’iniziativa del danneggiato, l’assicurazione dovrà formulare un’offerta al danneggiato, oppure chiarire i motivi per i quali non intende trovare un accordo con esso. Qualora l’offerta non sia accettata dalla controparte, l’unica strada possibile per ottenere ristoro, sarà attivare un procedimento giudiziario in sede civile. La sentenza del giudice deciderà sul risarcimento.

Se ti interessa saperne di più sul risarcimento danni al Comune per buche o incidenti, leggi qui.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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