Reddito di cittadinanza: studenti universitari o fuori sede, come funziona

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:29 Autore: Guglielmo Sano

il Reddito di cittadinanza stia alimentando le aspettative di numerosi giovani che vivono da soli e, soprattutto, degli studenti fuori sede

Reddito di cittadinanza: studenti universitari o fuori sede, come funziona e requisiti
Reddito di cittadinanza: studenti universitari o fuori sede, come funziona

Studenti e reddito di cittadinanza


A beneficiare del Reddito di cittadinanza dovrebbero essere ben 5 milioni di persone. Secondo i primi calcoli circa il 47% di coloro che lo percepiranno abita nelle regioni centro settentrionali; invece, il 53% risiede nelle regioni meridionali. Dovrebbero beneficiarne circa 255mila famiglie con disabili e più o meno 165mila famiglie straniere.

Reddito di cittadinanza: i requisiti base

Per ricevere il Reddito di cittadinanza bisognerà soddisfare alcuni requisiti; innanzitutto, essere cittadini italiani, dell’Ue o extracomunitari residenti in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi due in maniera continuativo. Altra condizione fondamentale è avere un Isee inferiore ai 9.360 euro all’anno, quindi, non avere un patrimonio immobiliare di valore superiore ai 30mila euro annui (esclusa la prima casa d’abitazione).

 Infine, non è possibile percepire il reddito di cittadinanza se si ha un patrimonio finanziario superiore ai 6mila euro annui (la soglia sale per famiglie numerose o con componenti disabili). Non possono ricevere la misura di sostegno al reddito gli intestatari di auto (fino a 6 mesi prima della presentazione della domanda) con cilindrata superiore ai 1600 cc, moto con cilindrata superiore ai 250 cc (esclusi i mezzi per disabili) o barche (fino a due mesi prima della domanda).

Reddito di cittadinanza: possono richiederlo studenti e fuori sede?

È chiaro che il Reddito stia alimentando le aspettative di numerosi giovani e, soprattutto, degli studenti fuori sede. In generale, si può dire che i ragazzi che vivono ancora con i genitori non hanno diritto a percepire l’assegno.

D’altra parte, le norme che introducono il Reddito prescrivono pongono dei limiti anche ai giovani che vivono da soli. “Il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli”; così si legge nel decreto che introduce la misura.

Dunque, è possibile affermare che i giovani – studenti o meno – che vivono da soli ma non hanno figli e non sono sposati continuano a fare parte del nucleo familiare dei genitori; perciò non hanno diritto al Reddito se hanno meno di 26 anni e guadagnano meno di 4mila euro all’anno.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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