Crisi di governo e Quota 100: cosa si rischia con le elezioni anticipate

Pubblicato il 9 Marzo 2019 alle 11:21 Autore: Guglielmo Sano

La crisi di governo, al momento solo evocata, potrebbe avere delle ripercussioni sulle domande di pensionamento anticipato con Quota 100

Crisi di governo e Quota 100: cosa si rischia con le elezioni anticipate
Crisi di governo e Quota 100: cosa si rischia con le elezioni anticipate

La crisi di governo, al momento solo evocata, determinata dalle opposte posizioni sulla realizzazione della Tav di Lega ed M5S, potrebbe avere delle ripercussioni sulle domande di pensionamento anticipato con Quota 100.  

Crisi di governo e Quota 100: nessun problema (al momento)

Al momento, si può dire senza timore di essere smentiti che non ci dovrebbero essere problemi per i lavoratori che hanno fatto domanda di pensionamento anticipato con Quota 100. Infatti, manca poco tempo all’approvazione definitiva del “decretone” che ne fissa i termini. È previsto per il 18 marzo il prossimo passaggio parlamentare; chiamato a esprimersi il Senato per quella che potrebbe essere la votazione decisiva.

Tra l’altro, anche se la crisi di governo dovesse aggravarsi, difficilmente l’attuale maggioranza non porterebbe a termine il percorso di introduzione nel nostro ordinamento di Quota 100 – ma anche del Reddito di Cittadinanza – prima dello scioglimento delle Camere. Inoltre, ponendo pure il caso che il governo saltasse, rimane difficile che il nuovo esecutivo – tecnico o meno – blocchi l’introduzione di Quota 100 e Reddito di Cittadinanza visto il punto a cui è ormai giunta.  

Crisi di governo e Quota 100: suicidio politico

Per riepilogare, appare difficile che il “decretone” che introduce Quota 100 e Reddito di Cittadinanza venga ostacolato nonostante i problemi sorti sulla realizzazione della Tav; in poche parole, dopo le aspettative create dalle forze di maggioranza – e le circa 80mila domande concrete di prepensionamento di cui si ha notizia – fare un passo indietro equivarrebbe a un vero e proprio suicidio politico.

D’altra parte, se Quota 100 andasse in fumo, cosa farebbero i lavoratori che hanno già presentato le dimissioni? Nel pubblico si potrebbe ovviare alla questione con l’annullamento da parte dell’ente di riferimento. Ma, come ci si comporterebbe nel privato? Cosa farebbero le aziende dei lavoratori che hanno già presentato le dimissioni? Nessun governo italiano, a maggior ragione in questo momento storico, può permettersi una nuova serie di esodati.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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