Primarie PD, come è cambiato il tasso di partecipazione degli elettori PD per regione – infografiche

Pubblicato il 21 Marzo 2019 alle 12:50 Autore: Gianni Balduzzi

Primarie PD, come è cambiato il tasso di partecipazione nelle singole regioni in rapporto al voto nelle ultime politiche. L’importanza del candidato

primarie PD
Primarie PD, come è cambiato il tasso di partecipazione degli elettori PD per regione – infografiche

Le primarie che hanno incoronato Zingaretti come segretario PD hanno avuto un’affluenza, intorno al milione e 600 mila votanti 1.582.083 per la precisione), superiore alle aspettative. Tuttavia hanno fatto registrare in termini assoluto l’ennesimo calo dei partecipanti, seppure atteso, alle primarie PD.

Ma come cambiano i numeri se li rapportiamo agli effettivi elettori del PD alle elezioni precedenti? Si è cimentato nel calcolo il Cise dell’Università Luiss. Ed emerge un andamento altalenante.

Le primarie del 2019 in effetti segnano una ripresa del tasso di partecipazione degli elettori PD, perché si è recato al voto il 25,9% di costoro, contro il 21,1% di quelle del 2017. Il motivo è che il milione e 600 mila di partecipanti del 3 marzo deve essere confrontato con il 18,7% ottenuto nel marzo 2018, mentre il milione e ottocentomila e oltre del 2017 va paragonato col 25,4% del 2013.

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Sostanzialmente rispetto agli elettori effettivi c’è stata una partecipazione maggiore del popolo del PD, che nel frattempo si è ridotto.

In ogni caso il 25,9% attuale è analogo a quello del 2009 ma inferiore al 32,3% del dicembre 2013 o a quello del 2007.

Ma come è andata nelle varie regioni? Questi sono i dati più interessanti, che presentiamo con un’infografica

Primarie PD, decolla il tasso di partecipazione nel Lazio, cala in Puglia – infografiche

Nell’infografica è possibile passare da un anno all’altro e osservare come cambia il tasso di partecipazione.

È innegabile che una grande influenza è determinata dalla presenza di un candidato di una specifica regione. Nel 2013 quella di Pittella aveva portato questo tasso oltre il 40% in Basilicata e in Calabria. E al 47,5% in Toscana, terra di Renzi. Nonché al 42,3% nella vicina Umbria.

Nel 2017 la candidatura di Emiliano aveva fatto aumentare il tasso di partecipazione, in controtendenza rispetto al calo generale, in Puglia, dove era arrivata al 38,3%, record nazionale.

Nel 2019 è stato proprio in Puglia che invece c’è stata la diminuzione maggiore, in un contesto di aumento globale. Si è passati a un tasso di partecipazione del 26,8%.

Al contrario c’è stato un grosso incremento nel Lazio di cui Zingaretti è governatore. Dal 20,4% si è passati al 32,8%.

L’assenza di Renzi ha invece provocato il leggero calo in Toscana.

Al Sud, in Molise, Calabria, Campania, si segnalano incrementi che portano le regioni ad essere le prime tre per tasso di partecipazione, addirittura oltre il 50% nei primi due casi. Si tratta però anche di una conseguenza del fatto che la percentuale di elettori del PD proprio qui è crollata il 4 marzo 2018.

Più equilibrato e vicino alla media nazionale invece l’andamento della partecipazione nelle regioni del Nord Italia

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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