Campana d’allarme per Alfa Romeo

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 alle 17:30 Autore: Luigi Zoppoli
sergio marchionne

General Motors, proprietaria di OPEL, ha presentato a Detroit come previsto la BUICK Regal che non è altro che la OPEL Insignia che sta riscuotendo ottimi successi sui mercati. Potrebbe essere un’altra world car.

I tedeschi già dispongono di gamme di prodotti di gamma medio-alta ed alta che vendono in tutto il mondo e stanno forzando per introdurre il motore a gasolio sul mercato USA. E’ plausibile che il tentativo abbia successo sia pure non a brevissimo termine ma va tenuto presente che le economie di scala funzionano per queste vetture che, come detto, sono prodotte e vendute in alti volumi compatibilmente con i segmenti di appartenenza. Sottolineo di nuovo che produrre ad esempio una BMW serie 3 o una BMW serie 7, non cambia molto dal punto de4i vista dei costi di produzione ma moltissimo nei prezzi di vendita con conseguenze pesanti nel ritorno economico.

Tutti i costruttori, non solo quelli citati, si stanno muovendo verso prodotti di più elevata qualità, più prestazionali e tecnologicamente più sofisticati ed esteticamente tesi ad evidenziare valori percepibili ed apprezzati dall’utenza. Sono quegli elementi immateriali di cui parlava il presidente della Toyota. Credo di potermi fermare qui e tornare ad Alfa Romeo ed a Marchionne. FIAT è fortissima nei motori ed ha un tasso di innovazione di assoluto rilievo. I nuovi motori Multiair, tecnologia che sarà applicabile anche ai nuovi motori diesel, sono a dir poco eccezionali. Già oggi la media delle emissioni dei motori FAT è la più bassa del mondo. Punto di forza notevole del gruppo. L’operazione con Chrysler consentirà integrazioni di piattaforme che consentiranno gigantesche economie di scala senza pregiudicare la opportuna differenziazione tra modelli dell’una o dell’altra marca. Si parla infatti di sinergie Chrysler-Lancia per cui le medesime vetture, appena differenziate saranno vendute a seconda dei mercati con l’uno e con l’altro marchio. Ovvero ci saranno SUV marcati FIAT che sono in effetti derivati da JEEP. Insomma, FIAT ha una posizione di forza per quanto riguarda motori e meccanica e dispone di un portafogli di Marchi da utilizzare per articolare le strategie opportune a conseguire i volumi e le quote che ripetutamente Marchionne ha citato come necessari a sopravvivere: 6 milioni di vetture. Vero che un marchio può essere cancellato o ridotto ad un ruolo marginale, ma rimane il fatto che una accorta gestione di marchi e su volumi adeguati è ben possibile e per FIAT, quasi obbligata come strategia da seguire. Ma u elemento strategico, sono anche quei valori immateriali sui quali insisto che ogni marca tende SEMPRE a costruire o che ha già costruito e possiede. FERRARI! Porsche! ALFA ROMEO! Dice Marchionne: per Alfa abbiamo speso anche troppo, Forse è vero. Ma si è speso bene? Sostenere che la MITO ha qualità da BMW e che giulietta l’avrà e che la 159 è una delusione, mi preoccupa. La 159 è nata male come si è sostenuto da prima della presentazione. Tecnicamente non all’altezza della concorrenza, pesante, ingegneristicamente non adeguata alla migliore concorrenza, dotata di motori inadeguati con un motore OPEL ed uno Holden (consociata australiana di GM), qualitativamente non all’altezza e con prestazion del tutto inaccettabili per un’ALFA. Quali successi poteva garantire? Nessuno! E così è stato. Lui stesso riconosce che si doveva o si deve investire, ma di nuovo non mi piace che dica “Mi aspetto un impegno serio da parte dei miei uomini che assicuri un vero futuro al marchio. Dobbiamo ridurre le aspirazioni dell’Alfa e provare a ripartire. Quando parliamo di auto superiori al segmento C bisogna prima pensare a chi le venderemo“.

Mi pare francamente un timore eccessivo che trascura il fatto che un mercato c’è e che proprio negli USA la tendenza sarà verso vetture di segmenti che qui si definiscono C e D , quelli di nuova Giulietta e 159. La vera questione p volersi inserire con una gamma adeguata nella parte alta dei segmenti di mercato. E di voler sfruttare le potenzialità evocative ed attrattive che indiscutibilmente il brand Alfa Romeo ha in Italia e certamente negli USA NB mi scuso per la lunghezza e per il linguaggio poco specialistico che, credo, sia adeguato per un blog come gobettiano è..