Personale Ata 2019: rettifica punteggio in graduatoria. Ricorso

Pubblicato il 20 Marzo 2019 alle 12:13 Autore: Guglielmo Sano

Un membro del Personale Ata viene licenziato senza alcun preavviso a causa di una rettifica del proprio punteggio. È possibile fare ricorso?

Personale Ata 2019: rettifica punteggio in graduatoria. Sentenza ricorso
Personale Ata 2019: rettifica punteggio in graduatoria. Ricorso

Un membro del Personale Ata licenziato senza alcun preavviso a causa di una rettifica del proprio punteggio nelle graduatorie di terza fascia. A questo punto, però, non solo dovrà affrontare la perdita della supplenza – quindi la perdita del posto di lavoro – ma anche il mancato riconoscimento del punteggio maturato per il servizio svolto. È possibile fare ricorso?

Personale Ata 2019: un errore di calcolo

In fase di aggiornamento delle graduatorie di terza fascia, gli aspiranti membri del Personale Ata dichiarano tutti i periodi di servizio svolti. E si possono indicare quelli svolti nelle scuole pubbliche, paritarie e centri di formazione professionale. A seconda dell’entità del servizio svolto, al candidato è assegnato un determinato punteggio. Proprio in base a tale punteggio si accede a una certa posizione nelle graduatorie di terza fascia. Da queste ultime le scuole attingono per individuare i supplenti.

La stampa specializzata ha analizzato il caso di un membro del Personale Ata che dopo aver indicato il servizio svolto nel corso degli anni è stato chiamato per una supplenza annuale in qualità di assistente amministrativo. Dunque, ha firmato il relativo contratto e ha cominciato a lavorare normalmente. Dopo qualche mese, però, si è visto recapitare – senza alcun preavviso – una lettera di licenziamento. Il problema era un errore nel calcolo del punteggio. Prima conseguenza: contratto annullato. Poi, oltre al mancato riconoscimento del servizio svolto, sul lavoratore adesso pesa la minaccia del depennamento dalle graduatorie.

Personale Ata 2019: presentare ricorso

In tal evenienza, considerato anche che sarà semplice dimostrare di non aver dichiarato il falso, sarà possibile e doveroso presentare ricorso al Tribunale del Lavoro competente territorialmente. Inoltre, oltre al reintegro, con tutta probabilità ci si vedrà riconosciuto il punteggio per il servizio svolto. Per affermare ciò – come confermato dagli esperti – la constatazione del fatto che il controllo sul punteggio sia avvenuto oltre il tempo massimo consentito dai regolamenti. Infatti, questo tipo di verifica andrebbe effettuata entro 30 giorni dalla data di assunzione e in caso di esito difforme alle dichiarazioni sarà necessario dare tempestiva comunicazione al candidato e alle istituzioni scolastiche.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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