Ramy e Adam: cittadinanza e telefonata chi sono i due ragazzi del bus

Pubblicato il 24 Marzo 2019 alle 13:21 Autore: Francesco Somma

Chi sono Ramy e Adam i due ragazzi che hanno sfidato il dirottatore dell’autobus di San Donato e che hanno avvisato le forze dell’ordine.

Ramy e Adam: cittadinanza e telefonata chi sono i due ragazzi del bus

Ramy e Adam: cittadinanza e telefonata chi sono i due ragazzi del bus

Senso civico e coraggio, potrebbero essere le due parole che ben sintetizzano l’azione di Ramy e Adam. Due ragazzini che hanno corso il rischio di morire solo per dare una speranza ai propri compagni e a loro stessi. Nella tragedia sfiorata di San Donato si delineano i tratti di due eroi, piccoli ma con un grande cuore. La vicenda dello scuolabus incendiato poteva trasformarsi in una delle pagine di cronaca più nere del nostro paese.

Si sta discutendo molto sulla possibilità di attribuire ai due ragazzi la cittadinanza italiana, ecco a che punto è arrivato il dibattito sulla questione e chi sono veramente i due adolescenti.

Ramy e Adam: quando lo smartphone non è solo una inutile distrazione

Nell’ambito scolastico a più riprese si sottolinea come i ragazzi siano sempre e costantemente attaccati agli smartphone. Uno strumento che provoca non poche distrazioni e che sembra alienare sempre più, migliaia di adolescenti. Stavolta però lo smartphone diviene fondamentale per scongiurare un pericolo altissimo, quello della vita di tanti studenti. Una telefonata ,compiuta di nascosto, ha permesso l’intervento delle forze dell’ordine che hanno sventato il sequestro con una magistrale coordinazione. Intanto si valutano due azioni, strettamente politiche: la revoca della cittadinanza a Ousseynou Sy, italiano di origini senegalesi, ritenuto non meritevole di quest’ultima e concederla a Ramy, in primo luogo, perché non si è parlato anche dell’altro ragazzo, Adam.

Carabinieri do it better

Ramy e Adam: cittadinanza si cittadinanza no

Nati in Italia ma non italiani. Ramy e Adam, rilanciano indirettamente il tema politico dello Ius Soli. Il dirottatore è italiano, di origini senegalesi, i ragazzini sono stranieri ma vivono in Italia e sentono l’Italia come la loro casa. “Non sono italiano ma questo non cambia nulla” queste sono state le parole di Ramy. Una lezione non solo di eroismo e abnegazione ma anche di civiltà. Il Viminale ha fatto sapere che la pratica per l’attribuzione della cittadinanza per Ramy sarà accelerata, sulla questione Ius Soli il Ministro degli Interni e Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini ha fatto sapere che non ci sono spazi nemmeno per aprire la discussione, tra l’altro non sarebbe previsto nemmeno dal contratto di governo.

Ramy e Adam: tra gentili concessioni e diritti

Ramy ha genitori egiziani, Adam invece ha un padre di origini marocchine, il quale racconta con nonchalance di essere stato anche clandestino tra il 1999 e il 2000. I figli di entrambi sono nati in Italia, questo però non basta, data la normativa vigente, per la cittadinanza italiana. Si sono subito create due fronde, una che vede l’attribuzione della cittadinanza a Ramy come una “gentil concessione” e non come un diritto fondamentale. L’altra, che fa sbarramento sul tema e non intende “svendere” la cittadinanza.

Francesco Somma

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L'autore: Francesco Somma

Classe 1994, laureato in SPRI e attuale studente di Politiche per lo Sviluppo e Cooperazione Internazionale all'UniSA. Credo nel potere delle parole e nella politica come strumento per migliorare il mondo.
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