Bollette condominiali non pagate: ricorso e cosa rischia l’amministratore

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:10 Autore: Guglielmo Sano

Bollette condominiali: circa il 20-25% delle famiglie italiane che vivono in un condominio si trova in difficoltà al momento di pagare

Bollette condominiali non pagate: ricorso e cosa rischia l'amministratore
Bollette condominiali non pagate: ricorso e cosa rischia l’amministratore

Bollette del condominio non pagate


In tempi difficili dal punto di vista economico molte famiglie italiane sono costrette a stringere la cinghia. Tra le prime spese che saltano di certo quelle relative al condominio. Spesso l’amministratore è costretto ad anticipare i soldi per bollette e riparazioni.

Bollette condominiali: le prime spese a saltare?

Secondo alcune stime, circa il 20-25% delle famiglie italiane che vivono in un condominio si trova in difficoltà al momento di pagare le spese per il mantenimento del condominio. A conferma di ciò anche le vertenze legali riguardanti le spese condominiali che risultano raddoppiate negli ultimi anni. Infatti, in nessun caso un condomino può sottrarsi al pagamento di tali spese, di solito, stabilite in proporzione ai millesimi posseduti.

In caso di ritardo nei pagamenti, proseguito anche dopo i solleciti da parte dell’amministratore, è il regolamento di condominio a stabilire l’entità di interessi di mora o sanzioni. D’altra parte, il codice civile impone tassativamente all’amministratore la riscossione forzosa delle somme dovute entro sei mesi dalla chiusura dall’esercizio in cui è compreso il credito esigibile. Se l’amministratore non procede in questi termini rischia la revoca del mandato;se i solleciti non sortiscono effetto può richiedere un decreto ingiuntivo per il pignoramento dei beni di chi non paga.

Bollette condominiali: i dubbi sull’amministratore

Detto ciò, capita che i conti da pagare per il mantenimento del condominio si comincino ad accumulare sulla scrivania dell’amministratore. Dunque, in presenza di più morosi per esempio, il denaro presente nelle casse condominiali potrebbe non essere sufficiente a coprire tutte le spese. In tal evenienza, come accaduto a Perugia ultimamente, l’amministratore può essere costretto ad anticipare le spese di tasca propria; naturalmente con l’intenzione di recuperare i soldi una volta che i condomini morosi abbiano saldato il conto.

Da precisare che a Perugia, l’amministratore che aveva anticipato i soldi è ora sotto processo accusato di appropriazione indebita. Avrebbe sì anticipato i soldi (per niente o comunque solo in parte secondo l’accusa) ma al momento di farseli restituire avrebbe gonfiato le fatture. In generale, se alcune spese non sono chiare, i condomini possono richiedere tutta la documentazione necessaria a verificarne gli importi e, in casi specifici, nominare un revisore della contabilità del condominio.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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