Polizze civetta: interessi al 3%, quali sono e come non farsi ingannare

Pubblicato il 11 Aprile 2019 alle 12:06 Autore: Guglielmo Sano

Polizze civetta: pubblicizzata come particolarmente conveniente in realtà riserva delle brutte sorprese per chi la sottoscrive

Polizze civetta: interessi al 3%, quali sono e come non farsi ingannare
Polizze civetta: interessi al 3%, quali sono e come non farsi ingannare

Per polizza “civetta” si intende una polizza pubblicizzata come particolarmente conveniente ma che in realtà riserva brutte sorprese per chi la sottoscrive.

Polizze civetta: una “buona” pubblicità

Ne ha parlato recentemente l’esperto di risparmio Beppe Scienza sul Fatto. L’editorialista si è soffermato, per esempio, su quelle polizze che promettono il 3% di rendimento. In effetti, sarebbe un ottimo affare sottoscrivere polizze con reddito fisso a basso rischio, intorno allo zero; d’altra parte, spesso tali offerte si rivelano quasi delle truffe, dato che gli slogan con cui vengono presentate non rispecchiano del tutto la realtà.

Infatti, parlando di rendimento al 3%, precisa sempre l’esperto, non ci si riferisce tanto alle polizze quanto alle gestioni separate che, in sostanza, sono dei fondi interni a cui le stesse polizze sono agganciate. Quindi, da questa percentuale bisogna sottrarre l’1% se non l’1,5% per sapere quanto prenderà alla fine il cliente. Tra l’altro, si parla sempre di importo lordo. Inoltre, generalmente, non si può dire che un rendimento è del 3%, semmai è del 3% in un determinato periodo di tempo.

Polizze civetta: offerte che battono il mercato?

Insomma, non è possibile parlare di offerte che “battono il mercato”. D’altra parte, tali rendimenti – è facile intuirlo – sono molto inferiori a quelli garantiti da alcuni buoni fruttiferi; questi ultimi possono arrivare fino al 12%; tuttavia, anche i Btp 1-3-2022, tanto per citare un altro caso, l’anno scorso hanno reso di più (il 5%).

Sempre Scienza sottolinea poi che su tali meccanismi si innesta un’altra furbata: “a chi ha liquidità da investire viene proposto di sottoscrivere polizze incardinate su gestioni già esistenti. Ma queste hanno in pancia titoli redditizi valorizzati meno delle quotazioni attuali e così i nuovi clienti possono partecipare per il futuro a rendimenti alti, a danno però dei vecchi clienti”. Detto ciò, la sottoscrizione potrebbe non convenire neanche ai nuovi clienti dato che le offerte “sono spesso contingentate e magari abbinate ad altre polizze rischiosissime, agganciate ad azioni”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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