Conservatori e Riformisti europei, Zahradil: “Flessibilità e decentralizzazione”

Pubblicato il 15 Aprile 2019 alle 15:36 Autore: Piotr Zygulski

Intervista a Jan Zahradil, candidato dei Conservatori e Riformisti alla Commissione Europea, alleato europeo di Giorgia Meloni.

Conservatori e Riformisti europei, Zahradil: “Flessibilità e decentralizzazione”
Conservatori e Riformisti europei, Zahradil: “Flessibilità e decentralizzazione”

A Bruxelles abbiamo incontrato Jan Zahradil, candidato alla presidenza della Commissione Europea per l’Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei.

Conservatori e Riformisti

Zahradil, 56 anni, dal 2004 rappresenta nel Parlamento Europeo il Partito Democratico Civico della Repubblica Ceca, è un conservatore liberale di stile anglosassone, personalmente favorevole al matrimonio gay, ma contrario all’adozione dell’euro per tutte le nazioni europee, ad esempio. “Siamo conservatori in molti aspetti, ma anche riformisti: vogliamo cambiare il corso dell’integrazione europea”, ci ha detto.

Zahradil: “Non euroscettici, ma eurorealisti”

Euroscettici? “Preferirei dire eurorealisti. Apprezziamo il mercato unico europeo ma siamo scettici sull’unificazione delle tasse. Perché ogni economia è diversa e riguardo la politica fiscale ogni Stato dovrebbe essere libero di organizzarsi autonomamente a livello di spesa e di tasse”. È convinto che questo non sia in contraddizione con il mercato unico europeo: “Per quello ci sono certi requisiti, come il debito pubblico e l’inflazione, ma gli strumenti per perseguire tali obiettivi dovrebbero essere di giurisdizione esclusiva nazionale. Non possiamo ordinare a uno stato come organizzare il welfare, il sistema pensionistico o il sistema sanitario, che sono molto radicati nella tradizione nazionale e non possiamo unificare”.

Per spiegare che tipo di Unione Europea ha in mente, Zahradil ci invita a leggere la lettera del presidente francese Emmanuel Macron che va in direzione di un “sovranismo europeo”. “Ecco, molto di ciò che propone Macron nella sua lettera è l’opposto di quanto desideriamo noi. Lui vuole la centralizzazione, noi la decentralizzazione. Proponiamo una integrazione all’insegna della flessibilità”.

Zahradil: “La Russia ci preoccupa, vogliamo relazioni più strette con gli USA”

In politica estera Zahradil conferma con decisione l’appartenenza atlantica dei Conservatori e Riformisti. “Poiché molti eurodeputati vengono da paesi dell’Europa centro-orientale, siamo più sospettosi della media verso la Russia”. Giorgia Meloni tuttavia si è espressa molto duramente contro le sanzioni alla Russia e anzi ha invocato relazioni più forti con la Federazione di Vladimir Putin. Ci risponde Zahradil: “Sì, lo so, tutta la scena politica italiana è meno preoccupata per la Russia. Per ragioni storiche, noi invece lo siamo. La Russia è interessata a influenzare le elezioni europee, ma credo che le persone siano abbastanza intelligenti per distinguere la propaganda. Noi apprezziamo la NATO e vogliamo relazioni più strette con gli USA, a prescindere da chi è il presidente”.

Zahradil: “I nostri partiti aderenti stanno crescendo”

Al momento il gruppo dei Conservatori e Riformisti conta 74 membri; ben 19 sono del partito polacco di governo “Diritto e Giustizia”, di destra sociale, e altri 19 provengono dai Tories britannici, che restano un’incognita nel prossimo europarlamento, visto che a causa della Brexit potrebbero non essere più presenti. Zahradil è comunque speranzoso: “I nostri partiti aderenti stanno crescendo, quindi anche senza i britannici dovremmo avere un numero analogo di parlamentari nella prossima legislatura europea”.

Fratelli d’Italia è l’alleato italiano

Ora sono 4 gli eurodeputati italiani che aderiscono a tale gruppo: Innocenzo Leontini e Stefano Maullu di Fratelli d’Italia e Remo Sernagiotto e Raffaele Fitto di Direzione Italia; alle prossime europee si presenteranno insieme nella lista “Fratelli d’Italia – Sovranisti Conservatori”, guidati da Giorgia Meloni. “Non pianifichiamo alleanze ombrello con Salvini, che ha il suo gruppo. Abbiamo un membro partner in Italia, che è Fratelli d’Italia”, chiarisce l’eurodeputato.

Caio Giulio Cesare Mussolini? “Alessandra Mussolini era eurodeputata e per il PPE non fu un problema”

Giorgia Meloni campeggia in prima pagina sull’edizione del bisettimanaleThe Conservative che Zahradil ci porge. Tra i principi del giornale – e anche per aderire al gruppo dei Conservatori e Riformisti – si chiarisce che vi è il “rigetto di ogni forma di estremismo, autoritarismo e razzismo”. Per questo non lo spaventa il candidato Caio Giulio Cesare Mussolini, che tanto ha fatto discutere.

“A dire il vero non ero consapevole che uno con il cognome Mussolini si candidasse con Fratelli d’Italia. Ma ricordo che anche Alessandra Mussolini era eurodeputata. E beninteso: non con noi, ma con il gruppo mainstream centrista del Partito Popolare Europeo; per loro non è stato un problema. Dobbiamo distinguere le connessioni con il passato dal futuro”, ha concluso Zahradil.

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L'autore: Piotr Zygulski

Piotr Zygulski (Genova, 1993) è giornalista pubblicista. È autore di monografie sui pensatori post-marxisti Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa, oltre a pubblicazioni in ambito teologico. Nel 2016 si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, proseguendo gli studi magistrali in Filosofia all'Università di Perugia e all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), discutendo una tesi su una lettura trinitaria dell'attualismo di Giovanni Gentile. Attualmente è dottorando all'Istituto Universitario Sophia in Escatologia, con uno sguardo sulla teologia islamica sciita, in collaborazione con il Risalat Institute di Qom, in Iran. Dal 2016 dirige la rivista di dibattito ecclesiale Nipoti di Maritain. Interessato da sempre alla politica e ai suoi rapporti con l’economia e con la filosofia, fa parte di Termometro Politico dal 2014, specializzandosi in sistemi elettorali, modellizzazione dello spazio politico e analisi sondaggi.
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