Pfas in Veneto: cosa sono e valori sangue alterati. Le sostanze pericolose

Pubblicato il 15 Aprile 2019 alle 15:01 Autore: Daniele Sforza
Pfas in Veneto cosa sono
Pfas in Veneto: cosa sono e valori sangue alterati. Le sostanze pericolose

È disponibile l’ultimo report della Regione Veneto (n. 9 di marzo 2019) in merito alle analisi sulle concentrazioni di Pfas nel sangue, nel periodo di riferimento luglio 2018-marzo 2019 sui cittadini veneti che risiedono nella zona rossa tra Vicenza, Padova e Verona. I risultati hanno dimostrato come rispetto al precedente rapporto siano raddoppiati i cittadini con concentrazioni elevate di Pfas nel sangue, nonché alterazioni della pressione arteriosa o degli esami bioumorali. Su 47.213 persone invitate, fa sapere la Regione, si è registrata un’adesione del 60%. Gli esiti rilevati su 25.288 persone hanno riscontrato 16.400 persone con valori elevati o alterati. Questi ultimi sono invitati, gratuitamente, a “un percorso di approfondimento di secondo livello”.

Pfas in Veneto: dati e numeri dei residenti analizzati

A luglio 2018 erano infatti 7.716 i cittadini nati tra il 1966 e il 2002 con valori elevati di Pfas nel sangue ai quali fu offerto un percorso di approfondimento di II livello. Al 5 marzo 2019 il numero è praticamente raddoppiato, ammontando a 16.400 unità, ovvero il 64,8% della popolazione monitorata.

Come scrive Il Fatto Quotidiano, tuttavia, questa può essere solo la punta di un iceberg e i numeri sono destinati a crescere. Solo poco più del 50% della popolazione è stata convocata agli esami specifici, ovvero 47.213 persone. “Di queste hanno risposto 27.968 (61% dei chiamati) e gli esami completati sono 25.228, che equivale al 27% della popolazione da analizzare. Per questo il numero di 16.400 cittadini andrebbe probabilmente moltiplicato per quattro”, è la conclusione di Giuseppe Pietrobelli. “Significa che le persone intossicate dai Pfas e che richiedono un approfondimento medico sono almeno 60 mila, anche se non lo sanno ancora”.

Pfas in Veneto: cosa sono

Ma cosa sono i Pfas? Si tratta di sostanze perfluoroalchiliche che, come rivela il Ministero dell’Ambiente, sono usati dagli anni Cinquanta come “emulsionanti e tensioattivi prodotti per la pulizia, nella formulazione di insetticidi, rivestimenti protettivi, schiume antincendio e vernici”. Inoltre sono utilizzati anche per i capi d’abbigliamento impermeabili, prodotti per stampanti, pellicole fotografiche e contenitori del cibo da fast food. “Come conseguenza dell’estensiva produzione e uso dei PFAS”, spiega il Ministero nel suo documento, “questi composti sono stati spesso rilevati in concentrazioni significative in campioni ambientali e in organismi viventi, inclusi esseri umani”.

Pfas: le conseguenze sull’ambiente e la salute

Nel caso veneto preso in esame, tali sostanze hanno determinato un importante livello di inquinamento nella falda che scorre proprio sotto la succitata area interessata, tra Vicenza, Padova e Verona. Sostanze a suo tempo scaricate dalle produzioni industriali fiorenti nella zona, con conseguenze rilevanti sotto l’aspetto ambientale e sanitario.

Pfas in Veneto: cosa dice la Regione

Tra le note conclusive comunicate dalla Regione Veneto in merito al recente rapporto, si precisa che in questa fase non è ancora approfondita l’associazione tra le concentrazioni di PFAS e gli stili di vita. In merito agli esami bioumorali, invece, si segnala come il colesterolo risulti il parametro con valori più fuori norma, e che questo parametro cresce con l’aumentare dell’età. Inoltre, “si evidenzia che all’aumentare degli anni di esposizione alla contaminazione aumentano le concentrazioni sieriche di POFA, PFOS e PFHxS”. E che le femmine in età fertile hanno concentrazioni sieriche di PFAS considerevolmente più basse rispetto a quelle dei maschi. Ciò dovrebbe dipendere da una differente capacità di escrezione. “Le femmine infatti eliminano attraverso le mestruazioni una parte dei PFAS contenuti nel loro sangue. Tale dato è confermato dall’assenza di differenza tra generi riscontrata nella popolazione pediatrica”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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