Note scuola primaria: stop alla trascrizione sul registro, l’emendamento

Pubblicato il 3 Maggio 2019 alle 14:26 Autore: Guglielmo Sano

Note scuola primaria: Addio alle note sul registro, almeno per la scuola primaria; lo decide una legge che reintroduce l’insegnamento dell’educazione civica

Note scuola primaria: stop alla trascrizione sul registro, l’emendamento
Note scuola primaria: stop alla trascrizione sul registro, l’emendamento

Addio alle note sul registro, almeno per la scuola primaria; lo decide un emendamento alla legge che reintroduce l’insegnamento dell’educazione civica approvato dalla Camera lo scorso 30 aprile.

Note scuola primaria: niente più note sul registro

Maestre e maestri della scuola elementare non potranno più utilizzare le note, stop anche ad altri tipi di punizione più “gravi”. Un emendamento all’articolo 8 della legge che reintroduce l’educazione civica a scuola, infatti, ha abrogato gli articoli 412 e 414 del Regio Decreto risalente al 26 aprile 1928. In esso era previsto l’utilizzo delle note come sanzioni “verso gli alunni che manchino ai loro doveri”.

D’altra parte, la legge prevedeva l’utilizzo, a seconda delle mancanze, di tutta una serie di mezzi disciplinari quali “ammonizione, censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata. Sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezioni, esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione. Espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.

La scuola è di certo cambiata rispetto a quasi un secolo fa, con essa sono cambiate anche le convinzioni pedagogiche; l’insegnamento adesso si vorrebbe maggiormente volto a comprensione ed empatia: con la nuova legge si vorrebbe rafforzare la collaborazione tra istituzione educativa e famiglie, quindi, estendere il Patto educativo di corresponsabilità anche alle elementari, non solo alle medie e alle superiori.

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Note scuola primaria: reazioni positive dall’associazione dei presidi

Importante l’appoggio all’iniziativa dei deputati dall’Associazione dei Presidi. Il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, per esempio, ha commentato: “si tratta di un atto di civiltà, altro che buonismo: ma come si può pensare che sia giusta l’espulsione o la sospensione da scuola di bambini di 6-9 anni? Occorre piuttosto far leva di più sul coinvolgimento delle famiglie”.

Sulla stessa linea il Presidente dell’Anp Lazio Mario Rusconi: “Quel provvedimento prevedeva una cosa fuori dal tempo ed è stato abrogato anche perché era così già nei fatti, naturalmente non bisogna abbassare la guardia, soprattutto per quanto riguarda gli episodi di bullismo che sono già molto diffusi tra i bambini che frequentano le elementari”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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