Giro d’Italia 2019: a Primoz Roglic la crono d’apertura

Pubblicato il 12 Maggio 2019 alle 14:47 Autore: Cesare Fabrizi

Giro d’Italia 2019: a Primoz Roglic la crono d’apertura. Primoz Roglic, come da pronostico, è la prima maglia rosa di questo Giro d’Italia.

Giro d'Italia 2019 a Primoz Roglic la crono d'apertura
Giro d’Italia 2019: a Primoz Roglic la crono d’apertura

Primoz Roglic, come da pronostico, è la prima maglia rosa di questo Giro d’Italia. Impressionante il modo in cui ha domato le rampe del Santuario di San Luca, salita breve ma con pendenza media del 10% e in cui in generale ha affrontato gli 8 km della prova contro il tempo.

Ciclismo: le particolarità delle cronometro

La cronometro è un esercizio molto particolare. Bisogna avere sia una pedalata potente sia una posizione in bicicletta aerodinamica per fendere al meglio l’aria. Gli specialisti delle prove contro il tempo son quelli che riescono a coniugare al meglio queste due caratteristiche. Col tempo sono state apportate delle modifiche tecnologiche alla bicicletta, come le appendici e la ruota lenticolare, al body e ai copriscarpe in lycra, e al casco, lungo e appuntito, in modo da essere il più aerodinamici possibile e da riuscire a essere sempre più veloci. Queste biciclette speciali però non si possono usare nelle gare in linea per motivi di sicurezza.

Il vincitore della prima tappa del Giro d’Italia, Roglic, afferma che la cronometro è come il precedente sport che faceva, il salto con gli sci: bisogna essere molto concentrati in entrambi. Infatti alcuni specialisti descrivono questo sforzo come una prova in cui per tutto il tempo della corsa si estraniano e vedono solo una linea dritta davanti a loro.

Negli ultimi anni sempre più spesso le corse a tappe sono state decise dalle prove contro il tempo. Significa che, nonostante i km a cronometro nei Grandi Giri siano meno rispetto al passato, essi diventano sempre più importanti, dal momento che il livello dei corridori in salita è sempre più simile.

Giro d’Italia: lo strapotere di Roglic

Lo sloveno ieri è letteralmente volato, segnando un tempo di 12’54”, infliggendo già distacchi attorno a un minuto a uomini che erano partiti con velleità di classifica come ad esempio Mikel Landa. Benissimo anche Yates, Nibali e Lopez, che si sono classificati rispettivamente secondo, terzo e quarto, con 19, 23 e 28 secondi di ritardo, contenendo i danni in una tappa non favorevole a loro. Così così Tom Dumoulin, solo 5° paritempo con Lopez, che sulla carta poteva già guadagnare qualcosa ieri.

Nei prossimi giorni non succederà niente di particolare per quanto riguarda la classifica generale, a parte imprevisti, dati i tanti kilometri in pianura. Saranno i velocisti a disputarsi le vittorie. Si tornerà a lottare per la maglia rosa nella nona tappa, nella cronometro di San Marino. Questa sarà molto più lunga quasi 35 km – e il duo Roglic-Dumoulin può già scavare un solco importante sugli avversari. Anche quest’anno il Giro d’Italia potrebbe essere deciso a cronometro, come due anni fa.

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