Assegno di invalidità Inps per dermatite: quali tipi sono ammessi

Pubblicato il 13 Maggio 2019 alle 11:56 Autore: Guglielmo Sano

Assegno di invalidità: la dermatite atopica è una vera e propria patologia che in alcuni casi può essere considerata anche una malattia invalidante

Assegno di invalidità Inps per dermatite: quali tipi sono ammessi
Assegno di invalidità Inps per dermatite: quali tipi sono ammessi

La dermatite atopica è una vera e propria patologia che in alcuni casi può essere considerata anche una malattia invalidante. Quindi, può portare al riconoscimento di una percentuale di invalidità e alla concessione delle agevolazioni previste dalla legge 104.

Assegno di invalidità: una patologia cronica e invalidante

La dermatite atopica è una malattia cronica della pelle, più precisamente, si tratta di una patologia auto-immune che causa delle lesioni, appunto, alla cute e un prurito intenso e persistente. Chi ne è affetto non è a rischio di morte, tuttavia, in alcune forme più gravi la malattia può causare un forte abbassamento della qualità della vita di chi ne soffre. Per questo motivo, anche la dermatite atopica può portare al riconoscimento di una percentuale di invalidità.

Il prurito causato dalla patologia è a volte talmente intenso da poter rallentare se non impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa: al lavoratore, dunque, potrebbero essere necessari dei giorni di riposo aggiuntivi.

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Assegno di invalidità: percentuale fino al 10%

Detto ciò, è chiaro che anche la dermatite atopica può determinare il riconoscimento di una percentuale di invalidità se si presenta in una forma particolarmente grave. Nelle tabelle Inps, in cui alle varie patologie è assegnata una certa percentuale, alla dermatite atopica viene associata una percentuale d’invalidità che può arrivare fino al 10%.

È chiaro che chi soffre di dermatite atopica, allora, possa essere considerato un portatore di handicap in quanto soffre di una patologia che ne limita e a volte ne impedisce l’integrazione sociale e lavorativa. È possibile fare richiesta di riconoscimento dei benefici della Legge 104: la trafila, come negli altri casi, comincia con la richiesta di certificazione SS3 al proprio medico curante o a un medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.

Al di là del riconoscimento dell’handicap, a seconda del Contratto nazionale di riferimento o di quello aziendale, le assenze per visite mediche, analisi e terapie possono rientrare, se opportunamente attestate, nel quadro dei permessi retribuiti. È possibile anche ottenere lo scomputo delle assenze su base oraria dal monte ore dei permessi retribuiti.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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